L'affondo dopo le parole del pm di Arezzo. I dem: "Via Nazionale non ha vigilato a dovere"

Sul caso di Banca Etruria la responsabilità è di Bankitalia. Ne è convinto il Pd, che, in maniera compatta, attacca via Nazionale dopo le parole del procuratore di Arezzo. "Ci è sembrato un poco strano", ha detto oggi Roberto Rossi, che la Banca d'Italia avesse inoltrato a Banca Etruria un "invito di integrazione" con la Banca Popolare di Vicenza che "era in condizioni simili" stando alle testimonianze alla commissione parlamentare d'ichiesta sulle banche degli stessi espondenti di via Nazionale sulle ispezioni dell'epoca."Dobbiamo ritenere che Banca Popolare di Vicenza era ritenuto un partner di elevato standing", ha proseguito Rossi, sottolineando che la mancata fusione sarebbe stata proprio alla base del commissariamento e delle sanzioni al cda.

"Finalmente – ha dichiarato Franco Vazio, esponente Pd in commissione d'inchiesta sulle banche – oggi è stata fatta chiarezza su tante menzogne e sono state spazzate via le polemiche che le hanno accompagnate. In commissione d'inchiesta il pm Roberto Rossi è stato chiaro circa le responsabilità sulla vicenda Banca Etruria, che con la dichiarazione di insolvenza ha polverizzato i soldi di tanti ignari risparmiatori. Già è grave che la Banca d'Italia dica a Banca Etruria che deve aggregarsi alla Popolare di Vicenza, quando in precedenza, nel 2012, dava l'istituto veneto sostanzialmente sull'orlo del baratro. Ma è ancora più grave che la successiva ispezione, avvenuta tra 2014 e 2015, contesti al cda di Banca Etruria di non aver dato seguito al suggerimento, e avvii la procedura di commissariamento".

"La storia si ripete: Bankitalia e Consob non si parlano e si scambiano informazioni parziali e fuorvianti. Non vigilano praticamente nulla, non allertano i risparmiatori sugli investimenti proposti. Su Banca Etruria si è fatto anche di più, consigliando un'aggregazione improponibile e surreale e poi promuovendo azioni che hanno il sapore di una punizione esemplare. Infatti Bankitalia attiva il procedimento sanzionatorio nei confronti dei membri del cda di Etruria, ritenuti responsabili di non aver spinto la banca nelle braccia di un altro istituto sull'orlo del baratro, e il commissario Santoni, sugli stessi presupposti, promuove le azioni di responsabilità nei confronti dei membri del cda. Davanti ad un tale disastro e a fatti così gravi non possiamo fermarci. Lo dobbiamo ai risparmiatori che sono stati travolti e ai cittadini che pretendono più trasparenza", ha concluso Vazio.

"Sta emergendo la verità sulle banche, oggi anche su Etruria: una mancanza evidente di vigilanza, una responsabilità chiara di Bankitalia. I lavori della Commissione di inchiesta voluta con forza dal Partito democratico rendono ormai evidente, che il sistema che doveva controllare quello che stava succedendo nelle banche e così difendere i risparmiatori, ha fatto acqua da tutte le parti. La nostra preoccupazione è sempre stata verso i cittadini e per questo abbiamo salvato i correntisti, i posti di lavoro. Sta diventando sempre più chiaro che chi doveva controllare non lo ha fatto", è il commento di Emanuele Fiano

Identica la posizione di Andrea Marcucci: "Alla fine anche su Banca Etruria stanno emergendo chiaramente le responsabilità di BankItalia. La verità, prima o poi, viene a galla". 

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