Il nuovo ad, che lo scorso luglio ha sostituito Sergio Marchionne, sembra attento a responsabilizzare il top management del gruppo. Distribuito, dopo anni, un dividendo di 0,65 euro per azione grazie anche alla cessione di Magneti Marelli. Il problema dell'ecotassa. Investimenti in Michigan per la gioia di Trump
L'amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, Mike Manley, debutta come capo azienda al Salone dell'Auto di Ginevra, la più importante manifestazione europea del settore. Il top manager inglese, che ha sostituito nel luglio dello scorso anno il carismatico italo-canadese Sergio Marchionne, venuto improvvisamente a mancare, incontrerà i media domani nel primo pomeriggio. Manley ha previsto una 'tavola rotonda' con alcuni giornalisti al posto della tradizionale conferenza stampa. Si tratta del primo evento svizzero senza il manager con il maglioncino dopo 14 anni. Il nuovo a.d. sta responsabilizzando maggiormente le prime linee, come dimostra la fiducia data al capo operativo per la regione Emea, Pietro Gorlier.
Manley potrà fare il punto sul piano industriale, tra nuovi modelli, elettrificazione della gamma e le nuove tecnologie di connettività e guida assistita. In particolare, dopo l'annuncio nello scorso autunno dei 5 miliardi di euro di investimenti in Italia nel periodo 2019-2021, l'ex numero uno del brand Jeep ha spiegato a metà gennaio che, pur non mettendo in discussione l'importo, la spesa potrebbe essere allocata in modo diverso rispetto a quanto dichiarato a Mirafiori. A riportare al tavolo delle strategie i vertici di Fca è stata la cosiddetta 'Ecotassa' voluta dal governo, che i clienti devono pagare dal primo marzo per le auto nuove immatricolate che emettono più di 160 grammi di Co2 per chilometro. Intanto il ministro allo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, promette da Torino "milioni di euro" dal Mise per sostenere l'indotto della nuova 500 elettrica che uscirà dalle storiche Carrozzerie del capoluogo piemontese.
Nei giorni scorsi Fca ha annunciato anche un altro grande investimento negli Stati Uniti, in Michigan, da 4,5 miliardi di dollari per accelerare la produzione di Jeep e Ram, oltre che dell'elettrico, facendo esultare il presidente Usa, Donald Trump. "Grazie Fiat Chrysler", ha twittato l'inquilino della Casa Bianca. Spunta però un possibile nuovo dossier internazionale. Secondo quanto scritto oggi da Bloomberg, il numero uno di Psa, Carlos Tavares, starebbe lavorando con alcuni consulenti per valutare potenziali collaborazioni o fusioni. Le fonti citate dall'agenzia statunitense ritengono che tra i gruppi a cui Tavares potrebbe formulare una proposta di matrimonio, ci sarebbero GM, Jaguar e proprio Fca, considerata interessante per la sua presenza negli Usa e per il brand premium Jeep.
Manley, che ha appena annunciato il primo dividendo da un decennio, ha più volte sottolineato come Fca stia guardando all'esecuzione del piano e non abbia bisogno di alleanza per raggiungere i propri target. All'assemblea del prossimo 12 aprile, i soci si esprimeranno sull'ingresso in cda come esecutivo di Richard Palmer, cfo del gruppo, già braccio destro di Marchionne sulle questioni finanziarie e tra i nomi fatti al momento della sua successione. Palmer potrà supportare più facilmente Manley sulla gestione del capitale.
Al Salone ginevrino, Fca arriva con dei dati di gennaio per il mercato europeo dell'auto (Ue più Paesi Efta) che parlano di quasi 72.600 immatricolazioni e una quota al 5,9%. "Nonostante l'inizio dell'anno sia negativo per il mercato, Fca ha ottenuto significativi successi di vendita nel mese", ha commentato Gorlier. Il mercato è stato recentemente condizionato dalle nuove norme europee sugli standard delle emissioni inquinanti, mentre adesso è alle prese con il rallentamento della crescita economica.
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