Il numero uno degli imprenditori: "Ci riconosciamo nell'opera del governo, ci auguriamo continui a lungo"
Si apre con un minuto di silenzio per tutte le vittime del Covid l’intervento del presidente di Confindustra Carlo Bonomi davanti all’assemblea dell’associazione, trasmesso in diretta streaming. Il numero uno degli imprenditori ha prima ringraziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e poi elogiato l’attività del presidente del Consiglio Mario Draghi. Per il premier standing ovation e lungo applauso di tutta la platea riunita al Palazzo dello Sport di Roma.
Il ricordo delle vittime del Covid
“A fine giornata non riesco a fare a meno, come tantissimi nel nostro Paese, di pensare a chi di COVID continua a morire. Il numero quotidiano è sceso di molto, grazie a quel che è stato fatto. Ma continua a superare le 1.500 vittime nell’ultimo mese. Pensiamo ai 130mila italiani che sono stati sinora vittime del COVID. Vi chiedo di ricordarli tutti alzandoci in piedi per un minuto di silenzio raccolto nella loro memoria, nella solidarietà alle loro famiglie”, ha chiesto Bonomi iniziando la sua relazione all’assemblea.
Bonomi ringrazia Mattarella: “Eccezionale servizio al Paese”
“A questo proposito desidero ringraziare, a nome di tutti, il custode più alto dei valori della Repubblica e della nostra Costituzione, il Capo dello Stato. Il Presidente Mattarella rende un eccezionale servizio ogni giorno al Paese”. Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi nella sua relazione all’assemblea. “Desidero ringraziarlo particolarmente, sia per il suo fermo e costante invito a vaccinarsi rivolto da molti mesi a tutti gli italiani, sia per le sue recenti iniziative a sostegno di un’Eu- ropa più forte e coesa, in politica estera come nella difesa. Grazie Signor Presidente della Repubblica, grazie da noi tutti”, aggiuge.
Confindustria, lungo applauso e standing ovation per Draghi, lui ringrazia
Lungo applauso della platea di Confindustria quando nella sua relazione il presidente Carlo Bonomi cita il premier Mario Draghi, che chiuderà i lavori. Il presidente del Consiglio si è alzato in piedi per ringraziare e a quel punto è scattata la standing ovation dei partecipanti.
Bonomi: “Draghi uomo della necessità, come De Gasperi”
“Ci sono tre tipi di uomini, nella storia della vita politica e istituzionale del nostro Paese” e “Mario Draghi è uno di questi uomini, uomini della necessità”. Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi nella sua relazione annuale all’assemblea. “Come imprenditori noi non crediamo affatto al mito politico dell’uomo della provvidenza. L’Italia ne ha sperimentato uno, e diede vita a un regime ventennale di oppressione autocratica e razzista, conducendo l’Italia alle macerie della guerra. Può e deve bastare: mai più uomini della provvidenza. Mai più regimi illiberali, che purtroppo sono tornati anche nell’Europa di questi anni”, ricorda Bonomi. Poi, continua, ci sono “gli uomini del possibile. Quelli che, partendo dal proprio ideale, si adoperano, con un occhio sempre mirato al consenso di breve periodo, e con l’altro a evitare scelte coraggiose, che possano suscitare anche delusione e scontento.L’Italia, di questi uomini del possibile, ne ha conosciuti decine e decine, nella girandola della vita repubblicana, che ci ha dato, in media, un premier all’anno. Pensateci, negli ultimi 16 anni solo la Merkel in Germania, in Italia 9 diversi Presidenti del Consiglio”. E poi ci sono “personalità che avvertono il dovere di rispondere ai problemi della comunità italiana, prima che l’ambizione di restare a qualunque costo al suo timone. De Gasperi, protagonista della riconquista italiana dell’onore tra le Nazioni. Baffi alla Banca d’Italia, impegnato contro i traffici del banchiere della mafia Sindona a cui la politica prestava allora sostegno, e persino arrestato per questo. Ciampi, che dalla Banca d’Italia risvegliò a Palazzo Chigi il senso e i valori di un’Italia democratica e rigorosa. Ecco, Mario Draghi è uno di questi uomini, uomini della necessità”.
Bonomi: “Ci riconosciamo in governo Draghi e auguriamo continui a lungo”
“Noi imprese non esitiamo a dire che ci riconosciamo nell’esperienza e nell’operato del Governo guidato dal Presidente Draghi e che ci auguriamo continui a lungo nella sua attuale esperienza, senza che i partiti attentino alla coesione del Governo pensando alle prossime amministrative, o con veti e manovre in vista della scelta da fare per il Quirinale. Così il presidente di COnfindstria Carlo Bonomi nella sua relazione all’assemblea. “Non è solo nell’interesse dell’Italia, che il Governo Draghi continui a rappresentarci al tavolo dove, l’anno prossimo, si discuteranno la revisione del Patto di stabilità e crescita, del divieto di aiuti di Stato e delle misure straordinarie assunte dalla BCE – osserva – È nell’interesse dell’Europa, in cui noi fermamente crediamo, che il Presidente Draghi rap-presenti una delle personalità di riferimento nella prossima stagione di future riforme europee.A maggior ragione visto che, tra pochissimi giorni, in Germania nuove elezioni consegne- ranno al passato Angela Merkel, e in attesa che pochi mesi dopo si tengano anche le presidenziali francesi. Serve un’Europa più coesa nelle sue regole finanziarie, più unita nella sua politica estera, più forte e più integrata nella politica di difesa”.
Pil, Bonomi: “Ripresa verso 6%, ma deve essere duratura”
“La ripresa italiana è avviata verso il 6% . E come nella ripresa 2015-2017 l’industria è il vero traino del Paese”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi nel suo intervento all’assemblea annuale. Un dato accolto “con soddisfazione ma senza enfasi” ha aggiunto ma la vera sfida è ” che il tasso di crescita dal 2022 dovrà essere solido e duraturo”.
Il numero uno di Confindustra ha poi parlato anche del blocco dei licenziamenti. “La riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive – sottoline Bonomi – è stata rinviata perché si pensava che il blocco per legge dei licenziamenti fosse la panacea. Una sciocchezza. Plurima”. E questo sia perché “non ha impedito che nel 2020 un milione di occupati abbia perso il lavoro, sia perché ha alimentato la tesi ancor più infondata che abolendo il blocco ci sarebbero stati a quel punto milioni di licenziamenti”. ” A luglio invece caduto il blocco la corsa a licenziamenti non c’è stata affatto”, ha concluso.
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