Il ministro dello Sviluppo economico: "Con l'attuale assetto dell'approvvigionamento energetico non si può escludere un black out"
Il fisco resta il nemico numero uno delle imprese italiane che scontano anche pesantemente l’impennata del costo dell’energia. Un rischio, quest’ultimo, segnalato anche dal ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti secondo cui il caro bollette rischia di mandare fuori mercato una fetta importante del tessuto imprenditoriale del Paese. A dar voce ai problemi delle imprese è stata Confartigianato, che ha celebrato a Roma, alla presenza dei big della politica (presenti in sala Salvini, Meloni, Tajani, Letta e Conte) la sua annuale assemblea.
“Il fisco – si legge in un rapporto dell’Ufficio studi della confederazione – è sempre il nemico numero uno delle pmi: nel 2021 la pressione fiscale in Italia è superiore di 1 punto di Pil rispetto alla media dell’Eurozona. In pratica, paghiamo 17,8 miliardi di tasse in più rispetto alla media dell’Eurozona. E le complicazioni del fisco italiano, regolamentato da ben 800 norme vigenti in materia tributaria, costringono gli imprenditori a dedicare 238 ore l’anno per districarsi tra scadenze e adempimenti (56 ore in più rispetto alla media Ue). Tanto che siamo al 23° posto in Europa per i tempi della burocrazia fiscale. E Sulla competitività delle nostre imprese – prosegue lo studio – pesa anche il cuneo fiscale sul costo del lavoro dipendente, pari al 46%, vale a dire 11,4 punti in più della media Ocse”.
Seconda zavorra sulle spalle degli imprenditori è il caro bollette. “Siamo i peggiori d’Europa per il costo dell’energia delle piccole imprese, superiore del 23% rispetto alla media dell’Eurozona. A gravare sui bilanci aziendali sono anche i prezzi delle materie prime non energetiche aumentati nell’ultimo anno del 35,2%: questi rincari nel 2021 costeranno 46,2 miliardi alle nostre piccole imprese della manifattura e delle costruzioni”, sottolinea il rapporto. E questo rischio è sottolineato anche dal ministro Giorgetti che interviene dal palco dell’assemblea. “Il caro bollette penalizza le famiglie ma non va dimenticato che rischia di mandare fuori mercato le imprese“, spiega facendo balenare pure che “con l’attuale assetto dell’approvvigionamento energetico un black out non si può escludere“. Il ministro prova a rassicurare invece sulla prossima riforma del fisco finita nel mirino di sindacati e imprese. “La riforma che miracolosamente le forze politiche sono riuscite a concordare sono solo il primo step di un progetto complessivo”, dice.
Resta il fatto che in questo contesto Giorgetti scommette forte sulle imprese. “E’ tempo di imprenditori coraggiosi, senza imprese non si vincono le sfide che abbiamo davanti. Non può essere certo lo Stato a creare sviluppo e occupazione”.
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