Salvini definisce la manifestazione "una farsa contro i lavoratori", Conte promette di "incontrare i sindacati". Meloni: "Rispetto il dissenso ma rallenta l'economia"
Sono migliaia le persone che hanno aderito oggi allo sciopero generale indetto da Cisl e Uil che contestano i provvedimenti economici del governo Draghi. Da Milano a Palermo, passando per Bari, Cagliari e Roma dove in piazza del Popolo sono intervenuti i leader delle due sigle sindacali, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Il segretario della Cisl ha parlato di distanza “tra i bisogni del Paese reale e la politica”, il collega della Uil ha chiesto al governo di fare “scelte diverse”.
Landini: “Quello che divide è la precarietà”
“Se hai salari bassi, se lavori e sei povero come fai a pensare di fare figli? Questo è non avere una prospettiva. Quello che divide è la precarietà”, ha detto Landini dal palco mentre a margine, parlando con i giornalisti ha aggiunto: “Noi non ci fermiamo, noi una vera riforma fiscale la vogliamo, una vera riforma delle pensioni la vogliamo, cancellare la precarietà lo vogliamo, nuove politiche industriali rispettose dell’ambiente le vogliamo, il diritto alla sanità pubblica. Per noi questo è l’avvio. E una partecipazione come oggi che riempie le piazze con le persone che, nonostante la difficoltà e la crisi, sono pronte a battersi, è un elemento che ci invita a continuare con forza”.
Il governo, ha aggiunto ancora il segretario della Uil, lunedì prossimo “ci ha convocato sulle pensioni, sull’avvio di una riforma della Fornero, che è una cosa che noi chiediamo da tempo e come è noto chiediamo che nella legge di bilancio ci siano degli allargamenti perché quelli che per anni hanno sbandierato quota 100 oggi sono quelli che sostengono la legge di bilancio dove la quota e’ zero. Perché il prossimo anno in pensione rischia di non andarci assolutamente nessuno con le regole che hanno fatto”.
“Mi ha colpito la dichiarazione di Bonomi che si è detto triste. Mi è venuto in mente Enzo Jannacci e la canzone ‘ho visto un re’. Siamo persone abituate a guardare negli occhi, non siamo capaci di essere contenti e felici quando un lavoratore o una lavoratrice perde il posto di lavoro o è in difficoltà. Quando qualcuno sta male non siamo felici, lo siamo quando tutti gli altri come noi possono stare bene e tranquilli. Dovrebbe essere un impegno anche di Confindustria, dovrebbe dire ai suoi associati che non devono delocalizzare, che devono investire nel Paese, che devono crescere insieme a noi”.
Bombardieri: “Rappresentiamo Paese reale e chi rimasto indietro”
“Ci sono 5 piazze piene, è strano che si dica che non rappresentiamo il Paese reale, siamo fieri di rappresentare chi è rimasto indietro”. Così il segretario Uil Pierpaolo Bombardieri a margine da piazza del Popolo a Roma, nel giorno dello sciopero. “Siamo fieri e orgogliosi di rappresentare chi è rimasto indietro. Una prima battaglia l’abbiamo già vinta, abbiamo costretto il Paese a interrogarsi. C’era una narrazione che tutto andava bene, il 6% del Pil, ma il Paese deve guardare chi sta indietro, c’è gente che sta male. Ci hanno detto che è uno sciopero ‘politico’ per offenderci, ma il sindacato quando fa proposte le fa nel merito e quindi certo che è politico, ma a favore di chi è rimasto indietro”.
Le reazioni della politica: Salvini, Meloni, Conte e Calenda
Non si sono fatte attendere le reazioni dal mondo della politica. “Siamo davanti a uno sciopero-farsa contro l’Italia e i lavoratori, la Cgil ci aiuti a ricostruire il Paese anziché bloccarlo”, ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini a cui ha fatto eco l’alleata Giorgia Meloni: “Lo sciopero di oggi? Chiaramente io rispetto sempre il dissenso e il diritto di manifestare, ma siamo in un momento in cui la nostra economia è in grande difficoltà, e lo sciopero rallenta in qualche maniera ulteriormente”, ha detto la segretaria di Fratelli d’Italia. “Mi auguro che non ci sia nessuno scollamento con il Paese. Stiamo vivendo una situazione difficile, chiaramente c’è un malessere diffuso che la classe politica non può trascurare. Il M5S continua a favorire il dialogo, la coesione sociale è importantissima, e quindi la settimana prossima incontrerò i sindacati e le associazioni di categoria per capire le loro ragioni”, ha invece dichiarato il presidente del M5S, Giuseppe Conte, arrivando all’Assemblea nazionale della Coldiretti.
Per Bombardieri il resto dell’Italia è il paese irreale. La pretesa di rappresentare tutto il paese “buono e operoso” conto “i palazzi” non è solo un esempio di populismo sindacale ma anche un’affermazione ridicola, visti privilegi dei leader sindacali. https://t.co/EB9XVTuDfw
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) December 16, 2021
Da Twitter è arrivato l’attacco del leader di Azione Carlo Calenda: “Per Bombardieri il resto dell’Italia è il paese irreale. La pretesa di rappresentare tutto il paese ‘buono e operoso’ conto ‘i palazzi’ non è solo un esempio di populismo sindacale ma anche un’affermazione ridicola, visti privilegi dei leader sindacali”.
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