Arera: i rincari riguardano il primo trimestre del 2022. Per una famiglia-tipo la spesa annuale sarà di 823 euro per l'elettricità e di 1.560 per il gas
Dal 1° gennaio 2022 arrivano nuovi aumenti per luce e gas. L’Authority di regolazione per l’energia, l’acqua, i rifiuti (Arera) fa sapere che la bolletta dell’elettricità lieviterà del 55% e quella del gas del 41,8% nel primo trimestre del nuovo anno.
Per quanto riguarda la valutazione sugli effetti finali, la spesa annuale (si parla del periodo compreso tra il 1° aprile 2021 e il 31 marzo 2022) per l’elettricità per la famiglia-tipo sarà di circa 823 euro, con una variazione del +68% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (un incremento di circa 334 euro su base annua). A pesare è anche la bolletta del gas per la quale la famiglia-tipo affronterà una spesa annuale (si parla del periodo compreso tra il 1° aprile 2021 e il 31 marzo 2022) di 1.560 euro rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, con una variazione del +64% (circa 610 euro in più su base annua).
La ragione è da ricercare, spiega l’Authority, nei nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso (quasi raddoppiati nei mercati spot del gas naturale e dell’energia elettrica nel periodo settembre-dicembre 2021) e dei permessi di emissione di Co2, che avrebbero portato un aumento del 65% della bolletta dell’elettricità e del 59,2% di quella del gas.
L’Autorità ha confermato poi l’annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, in base a quanto previsto dalla legge di Bilancio 2022, con cui il governo – oltre a ridurre l’Iva sul gas al 5% per il trimestre – ha stanziato le risorse necessarie agli interventi, con ciò consentendo di alleggerire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese. Si parla di 3,8 miliardi di euro circa stanziati dall’esecutivo destinati al contenimento della bolletta delle famiglie e delle microimprese, allocando 1,8 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema per l’elettricità e 480 milioni per quelli gas nel prossimo trimestre, oltre a 912 milioni destinati al potenziamento dei bonus.
“Siamo in presenza di una situazione assolutamente eccezionale”, sottolinea il presidente Stefano Besseghini, aggiungendo che “siamo coscienti che parti importanti della società si trovano oggi di fronte a difficoltà pesanti e inattese, l’Arera sta valutando modifiche a quella parte di regolazione che normalmente si applica alle fasi ordinarie, adeguandola – coerentemente con il proprio mandato istitutivo – a una situazione che non ha precedenti”.
La Cgia lancia l’allarme. Gli aumenti “avranno degli effetti molto pesanti sul fronte occupazionale” mettendo a rischio almeno 500mila gli addetti nei settori energivori che, a causa dei rincari delle bollette, potrebbero rimanere temporaneamente a casa nei primi sei mesi del 2022. Questo perché “molte aziende del vetro, della carta, della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione laterizi, della meccanica pesante, dell’alimentazione, della chimica potrebbero essere costrette a fermare la produzione”, in quanto “non in grado di far fronte all’aumento esponenziale di questi costi fissi”. Le variazioni annue delle tariffe, sottolinea la Cgia, in alcuni comparti rischiano di raggiungere il più 250%.
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