Dopo i pescherecci è la volta dei camion. "Non uno sciopero ma una manifestazione sullo stato di estrema necessità del settore"
Il caro gasolio morde sempre più forte, gli autotrasportatori si preparano a entrare in agitazione e chiedono soluzioni al Governo. Ufficialmente si comincia lunedì 14 con Trasportounito e si prosegue con Unatras il 19 marzo. Qualche segnalazione spontanea ha già provocato qualche disagio in Sardegna, con la segnalazione di distributori di carburante presi d’assalto di fronte alla possibilità di un’agitazione spontanea per 15 giorni da parte dei camionisti sardi.
Trasportounito annuncia che “a partire da lunedì prossimo, 14 marzo, le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi ‘per causa di forza maggiore'”. Non è uno sciopero e non c’è una rivendicazione specifica, quanto “un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di estrema necessità del settore”. L’associazione ha spiegato in una lettera, inviata alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi, che “la sospensione dei servizi si è resa inevitabile anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire”.
Unatras manifesterà in tutta Italia il 19 marzo poiché “la situazione è diventata drammatica”. “Continuando a tergiversare, il Governo si assume il rischio che nascano nuovamente iniziative spontanee di protesta, nonché la responsabilità di lasciare committenze senza rifornimenti”, come quella originata in Sardegna. Come ha spiegato a LaPresse Conftrasporto-Confcommercio – che aderisce a Unatras -, quello del 19 marzo “non è un blocco né un fermo. Il 19 marzo i camion non escono dalle aziende, come i pescatori non escono in mare. Resteranno nei piazzali delle aziende”. Si parte con un giorno di protesta, ma “se non ci saranno risposte dal Governo c’è la possibilità che si inasprisca e di andare a iniziative un po’ più pesanti”.
Per il presidente Paolo Uggè – che guida anche la Federazione autotrasportatori italiani – , il blocco di 15 annunciato in Sardegna “molto probabilmente è una fake news. Il senso di responsabilità e le norme esistenti non lo consentono. Tuttavia la notizia dimostra il disagio di un settore che non sta ricevendo le dovute attenzioni e le risposte del dicastero dei trasporti”. Uggè si chiede inoltre: “Davvero vogliamo creare il blocco generalizzato del Paese favorito anche dai silenzi del Mims?
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