Il governo ha illustrato il provvedimento a partiti e sindacati. Il testo giovedì in Consiglio dei Ministri. Corposo il capitolo bollette, con interventi per circa 5 miliardi
Prende forma il decreto aiuti, illustrato dal governo ai partiti e sindacati. Sindacati che, sul giudizio, si separano: se per la Uil è “un’elemosina” lo stanziamento riservato a lavoratori dipendenti e pensionati, giudicato “insufficiente” pure dalla Cgil, la Cisl parla di un provvedimento “nel perimetro già annunciato” che “avvia un percorso da definire nella legge di bilancio”.
Il testo, atteso domani nella riunione del Consiglio dei ministri che potrebbe essere convocato nel primo pomeriggio, aumenta infatti per 6 mesi – dal 1 luglio alla fine dell’anno – il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti e anticipa di tre mesi – quindi al primo ottobre la rivalutazione delle pensioni, con gli assegni che aumenteranno del 2% e e l’anticipo del conguaglio per l’anno in corso. Ma, fa i conti il segretario Uil Pier Paolo Bombardieri, si tratta per la prima misura di 10 euro ogni 500 euro per tre mesi, e per la seconda, sull’anno, un aumento di un euro al mese ogni 500 euro. “Il giudizio è insufficiente, siamo curiosi di sapere cosa pensano i partiti che stanno facendo la campagna elettorale”, dice, mentre Landini rilancia: “il governo affronti in modo diverso questa situazione – è l’appello – Abbiamo chiesto un intervento sugli extraprofitti che non c’è, si può fare di più”. Nell’ultima bozza visionata da LaPresse, però, l’intervento sulle pensioni ammonta a 2,4 miliardi contro gli 1,5 di cui parlavano i sindacati, mentre per il cuneo fiscale anziché 1 miliardo lo stanziamento si ferma a 786 milioni. Su quest’ultimo punto “mi auguro ci sia una risposta più corposa di quella sul tavolo”, incalza il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che sollecita “un segnale più forte, anche agendo sugli extraprofitti o rimodulando l’allocazione delle risorse nel decreto”.
Il capitolo bollette è corposo e prevede interventi per circa 5 miliardi: viene rafforzato il bonus sociale per le bollette dell’energia elettrica e del gas dei clienti domestici economicamente svantaggiati e ai clienti domestici in gravi condizioni di salutem confermato lo stop agli oneri di sistema per l’elettricità fino a fine anno, l’aliquota al 5 percento del gas, arrivano 3,3 miliardi per il credito di imposta alle imprese e 400 milioni per gli enti locali. Le novità sono le maggiori tutele per i clienti gas ‘vulnerabili’ – cioè economicamente svantaggiati, disabili, che risiedono nelle isole minori non interconnesse o in una casa di emergenza per eventi calamitosi, o ancora che abbiano superato i 75 anni- cui dal primo gennaio 2023 saranno garantiti prezzi ‘calmierati’. Mentre fino al 31 ottobre le imprese fornitrici di luce e gas non potranno modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo ancorché sia contrattualmente riconosciuto il diritto di recesso alla controparte. E ancora, ma la norma è ancora al vaglio dei ministeri, il welfare aziendale potrebbe essere utilizzato anche per pagare le bollette di acqua, luce e gas. Sul capitolo benzina arrivano altri 900 milioni per il taglio delle accise fino al 20 settembre,
Per il bonus 200 euro dei lavoratori autonomi vengono stanziati 100 milioni in più, mentre il beneficio viene ampliato a nuove categorie di lavoratori e sarà riconosciuto a quei lavoratori dipendenti che non ne hanno beneficiato perché “interessati da eventi coperti figurativamente dall’Inps”, come la maternità, la malattia o la cassa integrazione. L’una tantum sarà pagato dal datore di lavoro a ottobre. I 200 euro spetteranno anche ai lavoratori dello sport (ad erogarli sarà Sport e Salute). Arrivano altri 101 milioni per il bonus trasporti, che passa da 79 a180 milioni di euro per l’anno 2022. Novità anche per i docenti di ruolo: quelli che hanno conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili possono accedere alla qualifica di docente esperto e maturano conseguentemente il diritto ad un assegno annuale ad personam di 5.650 euro che si somma allo stipendio.
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