Nei ristoranti di Roma i prezzi sono addirittura triplicati

(LaPresse) La amatriciana, il piatto più amato e più richiesto dai turisti nei ristoranti romani, messa a rischio dall’aumento dei costi delle materia prime che, a causa della crisi energetica, sono raddoppiati e, in alcuni casi, anche triplicati. “La farina è aumentata del 50%, il guanciale 50% di aumento, il pecorino romano è aumentato del 40%. Stando a questi prezzi, se prima una amatriciana costava 10 euro ora, la dovrò vendere almeno a 15/16 euro”. È questo il “cahiers de doléances” che Giancarlo Nocioni, albergatore e ristoratore romano, legge sconsolato. Bollette triplicate e materie prime raddoppiate costringono i ristoranti ad aumentare il piatto di pasta con guanciale e pecorino famosa nel mondo. “Ovviamente l’aumento della amatriciana si ripercuote sul turista, ma non è l’unico piatto a subire la crisi energetica. Ogni preparazione a bassa temperatura che richiede 15 o 16 ore di cottura rischia di raggiungere prezzi fuori controllo”, spiega Luca Prosia, chef dell’hotel delle Nazioni, nel pieno centro di Roma: “Lo Stato deve intervenire. Se invece dobbiamo stare tutti a casa a prendere il Reddito di cittadinanza, alla fine il sistema imploderà e andremo tutti a lavorare all’estero”.

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