La commissaria europea Kadri Simson: "Serve soluzione accettabile per tutti"

“Il price cap non è sul tavolo oggi, qualsiasi cosa è possibile ma mi aspetto che sarà il prossimo punto nell’agenda”. Lo ha detto il ministro ceco per l’Industria e il Commercio, Jozef Sikela, della presidenza del Consiglio Ue, al suo arrivo al Consiglio Ue Energia. “Ci stiamo muovendo rapidamente, passo dopo passo, e non c’è tempo da perdere. Siamo in una guerra e la battaglia decisiva sarà questo inverno, per questo dobbiamo essere uniti e solidali“, ha aggiunto.

 

 

Commissione Ue: “Serve soluzione accettabile per tutti”

Sul price cap “dobbiamo trovare una strada che sia accettabile per tutti gli Stati membri perché altrimenti l’approccio a livello Ue creerà divisioni”. Lo ha detto la commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson, al suo arrivo al Consiglio Ue Energia. “Diversi Stati membri si aspettano diverse soluzioni ma la Commissione deve presentare un’idea che abbia un ampio consenso”, ha precisato la commissaria, ricordando che “le discussioni di inizio settembre sono state molto necessarie”. Secondo fonti Ue la Germania si opporrebbe a un tetto generalizzato al prezzo del gas poiché potrebbe creare problemi di approvvigionamento. “Si parla molto del tetto al gas dalla Russia attraverso l’Ucraina: è una sanzione per questo siamo aperti a Berlino, se i paesi dell’Europa sud-orientale non temono carenze”. Lo ha detto il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, arrivando al Consiglio Ue Energia.

Sul gas, la Commissione è pronta a proporre un tetto al prezzo di quello importato dalla Russia e di quello utilizzato allo scopo di produrre elettricità, ma non un price cap generalizzato. “Oggi discuteremo i non-paper degli Stati così come quello della Commissione. Penso che non possiamo trattare questo problema nei confronti della Russia e dei nostri partner fidati allo stesso modo. Quindi dobbiamo rimuovere gli incentivi alla manipolazione della Russia e lo abbiamo fatto”, ha detto Simson. “Dobbiamo offrire un price cap a tutto il gas russo, non solo via gasdotto ma anche Gnl, e con i nostri partner dobbiamo negoziare dei corridoi dei gas. Ma dobbiamo tenere in mente che le conseguenze non possono essere aumentate perché stiamo ancora affrontando questa situazione”, ha aggiunto.

Nuove misure per caro energia

I ministri dell’Energia dei Ventisette hanno raggiunto un accordo politico sulle misure per mitigare i prezzi elevati dell’elettricità. Lo riferisce la presidenza ceca del Consiglio Ue. Via libera dunque al nuovo regolamento che prevede: una riduzione obbligatoria della domanda di elettricità nelle ore di punta, un massimale sui ricavi di mercato dei produttori di elettricità inframarginali e un contributo di solidarietà dei produttori di combustibili fossili.

Riduzione della domanda di energia elettrica. Il Consiglio ha convenuto un obiettivo di riduzione globale volontario del 10% del consumo lordo di elettricità e un obiettivo di riduzione obbligatoria del 5% del consumo di elettricità nelle ore di punta. Gli Stati membri individueranno il 10 % delle loro ore di punta tra il 1° dicembre 2022 e il 31 marzo 2023, durante le quali ridurranno la domanda. Gli Stati membri saranno liberi di scegliere le misure appropriate per ridurre il consumo per entrambi gli obiettivi in questo periodo. Cap sui ricavi di mercato per gli inframarginali. Il Consiglio ha deciso di limitare i ricavi di mercato a 180 euro/MWh per i produttori di elettricità, compresi gli intermediari, che utilizzano le cosiddette tecnologie inframarginali per produrre elettricità, come le energie rinnovabili, il nucleare e la lignite. Tali operatori hanno realizzato guadagni finanziari inaspettatamente ingenti negli ultimi mesi, senza che i loro costi operativi aumentino. Ciò è dovuto al ruolo del carbone e del gas come fonti marginali di determinazione dei prezzi che attualmente gonfiano il prezzo finale dell’elettricità. Il livello del cap è studiato per preservare la redditività degli operatori ed evitare di ostacolare gli investimenti nelle energie rinnovabili.

Contributo di solidarietà per il settore dei combustibili fossili. Gli Stati membri hanno convenuto di fissare un contributo di solidarietà temporaneo obbligatorio sui profitti delle imprese attive nei settori del petrolio greggio, del gas naturale, del carbone e delle raffinerie. Il contributo di solidarietà sarebbe calcolato sugli utili imponibili, determinati dalle norme fiscali nazionali nell’anno fiscale che inizia nel 2022 e/o nel 2023, che superano un aumento del 20% dell’utile imponibile medio annuo dal 2018. Il contributo di solidarietà si applica oltre alle normali tasse e imposte applicabili negli Stati membri.

Gli Stati membri possono mantenere misure nazionali equivalenti al contributo di solidarietà a condizione che siano compatibili con gli obiettivi del regolamento e generino proventi almeno comparabili. Gli Stati membri utilizzeranno i proventi del contributo di solidarietà per fornire sostegno finanziario alle famiglie e alle imprese e per mitigare gli effetti degli elevati prezzi al dettaglio dell’elettricità.

Il Consiglio ha convenuto che gli Stati membri possono fissare temporaneamente un prezzo per la fornitura di elettricità alle piccole e medie imprese per sostenere ulteriormente le PMI alle prese con prezzi elevati dell’energia. Gli Stati membri hanno inoltre convenuto di poter fissare, in via eccezionale e temporanea, un prezzo per la fornitura di elettricità inferiore al costo. Le misure sono di natura temporanea e straordinaria. Si applicheranno dal 1° dicembre 2022 al 31 dicembre 2023. Gli obiettivi di riduzione dei consumi energetici si applicano fino al 31 marzo 2023. Il massimale obbligatorio sui ricavi di mercato si applica fino al 30 giugno 2023.

Verso price cap

“La commissione ha riconosciuto la spinta da parte degli Stati membri, ancora più dei 15 iniziali, e il presidente (del Consiglio Ue) ha appena concluso dicendo che ci sarà presto una proposta”. Così il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a margine del Consiglio Ue Energia.

“Noi conteremmo in questa settimana di fornire alla Commissione una lista con dei punti che dovrebbe consentire alla Commissione di costruire una proposta legislativa accurata”, ha aggiunto. Già “lunedì ci sarà un incontro con gli Stati membri più energivori e quindi continueremo nelle prossime ore e il nostro obiettivo è quello di mandare questi punti prima della riunione dei primi ministri al Consiglio informale di Praga del 6 e 7”, ha precisato.

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