Intesa Sanpaolo chiude i primi nove mesi del 2022 con un utile netto pari a 4,367 miliardi, riduce l’esposizione alla Russia avvicinandola allo zero e prosegue il suo piano di crescita con l’obiettivo di 6,5 miliardi di utili al 2025. I conti trimestrali di Ca De’ Sass soddisfano gli investitori e il mercato: a meno di due ore dalla chiusura delle negoziazioni a Piazza Affari, il titolo guadagna il 4,82%. Il ceo Carlo Messina commenta così i risultati: “Intesa Sanpaolo si conferma come motore dell’economia reale e sociale del Paese“.
Gestione operativa in crescita del 2%
In una nota, la banca ha definito l’utile di 4,367 miliardi (escludendo 1,3 miliardi di rettifiche di valore per Russia e Ucraina) “pienamente in linea con l’obiettivo del piano di impresa 2022-2025 di oltre 5 miliardi per l’anno in corso”. L’utile netto contabile è pari a 3,284 miliardi. Il risultato della gestione operativa è stato in crescita del 2% anno su anno, con proventi operativi netti in aumento dello 0,1% e costi operativi in calo dell’1,8%. E l’esposizione verso la Russia è scesa del 65% (pari a circa 2,3 miliardi), fino ad arrivare allo 0,3% dei crediti a clientela complessivi del gruppo.
I crediti deteriorati lordi sono scesi del 25,5% rispetto a fine 2021 e la patrimonializzazione resta alta, “largamente superiore ai requisiti normativi”: Common equity tier 1 ratio a regime al 12,4% deducendo dal capitale 2,3 miliardi di dividendi maturati nei 9 mesi 2022 e 3,4 mld di buyback autorizzati dalla Bce.
Messina: “Banca a esposizione zero verso la Russia”
Soddisfazione espressa dal ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che ha commentato così in una nota i risultati. “Intesa Sanpaolo si conferma come motore dell’economia reale e sociale del Paese: nei primi nove mesi dell’anno le erogazioni a medio e lungo termine a favore di famiglie e imprese in Italia sono state pari a 46 miliardi (64,5 miliardi in totale) e abbiamo dato supporto a 3.200 imprese italiane rientrate in bonis. Portiamo avanti e rafforziamo il nostro programma a supporto dei bisognosi con l’impegno di raggiungere nel corso del Piano l’obiettivo di 50 milioni di interventi, in aggiunta ai 28 milioni di interventi effettuati a partire dal 2019. Nei primi nove mesi dell’anno abbiamo messo a disposizione 6, 5 miliardi di euro di credito sociale rispetto all’obiettivo di 25 miliardi di flussi cumulati annunciati nel Piano di Impresa. La qualità professionale delle nostre persone è stata ed è il fattore chiave per raggiungere risultati solidi, sostenibili a favore di tutti gli stakeholders: a loro va il nostro grazie”.
“Il nostro approccio manageriale” è “finalizzato a ottenere una redditività elevata e sostenibile nel medio e lungo termine. La forte creazione di valore e la distribuzione del valore sono e continueranno a essere la nostra priorità”, ha aggiunto il manager, precisando come “nel solo terzo trimestre, abbiamo ridotto di circa il 65% la nostra esposizione verso la Russia, pari ora allo 0,3% degli impieghi alla clientela del Gruppo. Ora possiamo essere considerati una banca a esposizione zero verso la Russia; continueremo a lavorare per ridurre la limitata esposizione residua”.
Con un cost/income ratio del 49,4%, il ceo ha detto che Intesa “è ben preparata per un contesto sfidante“. E, nelle sue previsioni, vede “qualche rallentamento nel prossimo anno” ma “un chiaro ritorno alla crescita” nel 2024: “Tutto ciò grazie a un apparato produttivo duttile e dinamico, con imprese competitive sui mercati internazionali che ci collocano ai vertici globali in termini di saldo commerciale”.