Corsa contro il tempo del governo per l’adozione della manovra che, ha dichiarato il vicepremier Matteo Salvini, “entro 10 giorni sarà in Parlamento”. L’esecutivo è al lavoro sulla flat tax per lavoratori autonomi e partite Iva: l’obiettivo è estendere l’applicazione dell’aliquota unica da un reddito massimo di 65mila euro fino alla soglia degli 85mila.
Si è detto ottimista a riguardo il sottosegretario al Mef, Federico Freni: “Nella nuova legge di bilancio si dimostrerà finalmente che la flat tax non era uno slogan ma un programma strutturato che si fa in 5 anni. Cominciamo assolutamente con autonomi e partite IVA, cominciamo con innalzare la soglia da 65 fino a 100 mila euro, forse qualcosina meno, potremmo fare 85/90 mila, dipenderà anche da alcune variabili macroeconomiche un po’ meno dipendenti da noi, ma certamente sì, certamente in legge di bilancio troveremo il passaggio da 65mila ad almeno 85mila euro”. Allo stesso modo, Salvini ha precisato: “Stiamo lavorando su quota 100 mila al 15%. La Ragioneria sta stimando, perché l’emergenza bollette assorbirà buona parte dei fondi di questa manovra”.
Una strada criticata dal segretario della Cgil Maurizio Landini, che incontrerà Meloni mercoledì 9 novembre proprio per discutere della legge di bilancio. “Sul fisco noi non pensiamo che la strada sia la Flat tax, ma pensiamo che in questo momento serva avviare una riforma che intervenga per aumentare il netto in busta paga, a partire dai redditi più bassi e dall’altra parte pensiamo che è il momento di investire maggiormente, ad esempio, sulla sanità pubblica e sulla scuola”, ha dichiarato Landini.