Azzerare l’Iva su pane e latte a partire dal 1 gennaio. Questa una delle ipotesi emerse durante il vertice sulla manovra di bilancio tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i capigruppo di maggioranza. C’è anche la pasta, oltre a pane e latte, tra i beni di prima necessità per cui si valuta un azzeramento dell’Iva.
“Il taglio dell’Iva su pane e latte produrrebbe un risparmio minimo per i consumatori pari a 15,8 euro annui a famiglia”. Lo afferma il Codacons, commentando le misure allo studio del Governo. In base ai dati Istat, analizza il Codacons, “una famiglia media spende ogni anno 264,12 euro per il pane e 145,08 euro per latte fresco (intero e parzialmente scremato) e conservato. Questo significa che l’azzeramento dell’Iva sul pane produrrebbe un risparmio medio pari a 10,22 euro annui a nucleo sul pane, e appena 5,6 euro sul latte, per un totale di 15,8 euro”. “Intervenire solo sull’Iva su pane e latte è una misura mediatica che non produce reali vantaggi per i consumatori. Se davvero si vuole sostenere la spesa delle famiglie e combattere gli effetti negativi dell’inflazione, l’Iva va tagliata su tutti i generi alimentari e sui beni di prima necessità, intervento che produrrebbe un risparmio medio annuo che varia dai 180 euro per una coppia senza figli agli oltre 300 euro per un nucleo di 5 persone”, spiega il presidente Carlo Rienzi.