Il presidente di Abi commenta la legge Bilancio parlando a un seminario a Firenze

Il presidente di Abi, Antonio Patuelli, commenta la legge di bilancio, in arrivo sul tavolo del Cdm questo pomeriggio.

Ho paura che il Paese finisca in esercizio provvisorio” , dice spiegando che sarebbe un rischio “soprattutto per le politiche sociali”. “Ho questa preoccupazione non per colpa di qualcuno ma perché per la prima volta si è votato in autunno, la Costituzione è rigida e quindi il parlamento si è riunito il 13 ottobre, poi i regolamenti non si cambiano dalla serie alla mattina, sono stati anche celeri, ma sono operazioni rilevanti. E’ vero che la legge di contabilità dice che il governo deve predisporre la legge di bilancio ma le scelte più importanti non sono ordinaria manutenzione, è un atto di grande strategia”, osserva. “Abbiamo oltre un mese di ritardo sul deposito della legge in Parlamento, oltre un mese sulla sessione di bilancio, un decreto aiuti quater si intersecherà in Parlamento, e quindi sebbene abbiamo un forte auspicio, la sicurezza, che il Parlamento lavorerà anche con sedute notturne, il rischio che si finisca in esercizio provvisorio non lo sottovalutiamo. Sarebbe un rischio enorme soprattutto per le politiche sociali, non economiche, perché dal punto di vista economico si va a una riduzione della spesa pubblica, ma i mercati della speculazione sono assolutamente imprevedibili quindi il mio auspicio è che ci sia una consapevolezza istituzionale complessiva per garantire la conclusione dell’iter entro il 31 dicembre”, conclude Patuelli.

Una preoccupazione, quella del numero uno dell’Associazione Bancaria Italiana, che si rivolge anche alla crescita del Paese: “Ho l’animo preoccupato per l’avvenire prossimo, le ragioni sono molteplici – spiega – il 2023 sarà in salita, la guerra non è conclusa e tanti problemi sono irrisolti“, chiarisce citando alcuni dati economici. “Basterebbe vedere i dati sulla produzione industriale nel terzo e nel secono trimestre: la media dell’area euro vede un incremento e l’Italia ha -0,4%. Ad agosto -1,8% con area euro +0,9%. Non è il Pil, è la produzione industriale che è una parte importante del Pil ma noi abbiamo nel terzo trimestre un’esplosione di eventi che ci ha portato a un dato brillante, come un fortissima ripresa del turismo, estivo e città d’arte”. Nel 2021, ricorda Patuelli”, abbiamo avuto un anno positivo chiamato in vari modi, “un grande rimbalzo, un rimbalzone, una ripresa, quest’annoi fattori economici hanno avuto una prosecuzione, anche se abbiamo iniziato a vedere gli effetti delle problematiche sull’energia, l’esplosione della guerra, il rincaro materie prime. Non abbiamo previsioni ma ragionamenti che ci dicono che la chiusura dell’anno sarà meno positiva del dato iniziale”. Le banche, continua il presidente dell’associazione bancaria,”non vedono in tempo reale e non subiscono in tempo reale le conseguenze delle criticità dei settori economici perché prima arrivano le criticità del settore, poi iniziano a rallentare i pagamenti poi cominciano a essere deterioramenti dei crediti. Oggi siamo in una fase di stasi sui deteriorati ma sono frutto di crisi già avvenute, gli effetti della riduzione della produzione industriale che abbiamo da diversi mesi si vedranno tra qualche mese”.

In ogni caso, conclude Patuelli, “attendiamo che il governo entri nella pienezza del superato rodaggio e non ci schieriamo politicamente e partiticamente, analizziamo i contenuti che stanno nei provvedimenti, quelli di natura economica in particolare, esamineremo il quater che attendiamo in gazzetta ufficiale e esamineremo la legge di bilancio”.

 

 

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