Davide Contu, rider della Filt Cgil: "Servono interventi strutturali del legislatore per il settore"
I rider commentano la misura in manovra che prevedere una detassazione delle mance per camerieri, baristi, fattorini. “La parziale detassazione delle mance potrà forse portare qualche soldo in più nelle tasche di alcune categorie di lavoratori, rider compresi. Una mancia sulla mancia e nulla più“. E’ il commento a LaPresse di Davide Contu, rider della Filt Cgil, sulla bozza della manovra che prevede la ‘detassazione delle mance percepite dal personale impiegato nel settore ricettivo e di somministrazione di pasti e bevande’, con riduzione dell’aliquota sulle mance al 5%.
“Ai rider, più nello specifico, servono interventi strutturali del legislatore che impongano l’applicazione erga omnes dei Ccnl sulla base della tipologia di lavoro effettivamente svolto (nel nostro caso Ccnl Logistica e Trasporti) e sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”, conclude Contu.
“I rider non campano di mance. E le mance non sono il problema dei problemi. Comunque vedremo come la parziale detassazione prevista dalla bozza della manovra sarà applicata nel concreto dalle piattaforme di food di delivery e come si adegueranno. La vera questione da risolvere per i riders è la contrattazione, l’ applicazione dei contratti e le retribuzioni”. E’ il commento a LaPresse di Mario Grasso, della UilTucs (Unione italiana lavoratori Turismo Commercio Servizi). “Alcune società di delivery tassano al 20% la mancia attraverso la app, considerandola un guadagno del rider. Altre piattaforme invece danno la mancia al lavoratore senza tassazione”, spiega il sindacalista a LaPresse.
Poi ci sono casi in cui i clienti danno mance in contanti. “Ma va detto che solo recentemente le piattaforme di delivery accettano il pagamento in contanti dal cliente e non solo tramite app. E il contante può creare anche dei problemi quando il cliente chiede di pagare in contanti e poi al momento della consegna non ha il contante, ma usa la app per pagare, perché sarà il rider ad anticipare. E comunque il contante verrà rimborsato al lavoratore con una trafila macchinosa. Insomma cash può rappresentare una complicazione per il rider“, dice Grasso a LaPresse. Le mance insomma per il sindacalista non sono la principale problematica da affrontare. “I rider hanno diritti e devono avere le tutele che spettano loro. Ci auguriamo che la linea coerente del riconoscimento dell’applicazione del Ccnl Terziario sia seguita da sempre più piattaforme e realtà. Il loro lavoro è subordinato, con il riconoscimento delle tutele che un lavoro dipendente comporta, in tutto e per tutto. Non solo: il fattorino deve essere assunto con il contratto collettivo nazionale del Terziario. Noi ci batteremo sempre affinché i diritti vengano affermati”, conclude Grasso della UilTucs.
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