In valori assoluti si stimano 760mila nuovi poveri causati dallo choc inflazionistico, di cui mezzo milione nel Mezzogiorno

Aumenta la povertà nel Mezzogiorno, secondo il rapporto Svimez presentato alla Camera: “In valori assoluti si stimano 760mila nuovi poveri causati dallo shock inflazionistico, di cui mezzo milione al Sud“. Svimez valuta anche che “a causa dei rincari dei beni energetici e alimentari l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta potrebbe crescere di circa un punto percentuale salendo all’8,6%, con forti eterogeneità territoriali: +2,8% nel Mezzogiorno, contro lo 0,3% del Nord e lo 0,4% del Centro”. Si è “interrotto il percorso di ripresa nazionale coeso tra Nord e Sud”, con la riapertura della “forbice di crescita del Pil tra Nord e Sud”.

Nel report si parla di “un Mezzogiorno sotto choc“. Covid, effetti della guerra in Ucraina, caro-energia, e inflazione – viene spiegato – hanno cambiato “il segno delle dinamiche globali” portando “rallentamento della ripresa, comparsa di nuove emergenze sociali, nuovi rischi operativi per le imprese”. 

Pil, Svimez: “Il Sud in recessione a -0,4% nel 2023”

 Il Sud va in recessione con il Pil a -0,4% nel 2023. Secondo il rapporto Svimez il Pil del Centro-Nord, pur rimanendo positivo a +0,8%, segnerebbe “un forte rallentamento rispetto al 2022”. Il dato medio italiano dovrebbe attestarsi invece intorno al +0,5%. “Il 2024 – continua Svimez – “dovrebbe essere un anno di ripresa sulla scia del generale miglioramento della congiuntura internazionale, unitamente alla continuazione del rientro dall’inflazione che scende al +2,5% e +3,2% nel Centro-Nord e nel Mezzogiorno nell’anno. Si stima che il Pil aumenti nel 2024 dell’1,5% a livello nazionale, per effetto del +1,7% nel Centro-Nord e dello +0,9% al Sud”. Il dato del Sud “di per sé apprezzabile visto che dovrebbe tornare in territorio positivo dopo il calo del 2023 sarebbe comunque sensibilmente inferiore a quello del resto del Paese”.

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