Aumenta dello 0,3% su base mensile e dell'11,6% su base annua
L’inflazione rallenta (di poco) in Italia. Nel mese di dicembre 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’11,6% su base annua (da +11,8% del mese precedente). È quanto stima in via preliminare l’Istat.
Il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici, (che, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, passano da +67,6% di novembre a +64,7%), in particolare della componente non regolamentata (da +69,9% a +63,3%) e ai prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +11,4% a +9,5%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,8% a +6,0%); per contro, un sostegno alla dinamica dell’inflazione deriva dall’accelerazione dei prezzi degli Energetici regolamentati (da +57,9% a +70,3%), di quelli dei Beni alimentari lavorati (da +14,3% a +14,9%), di quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +6,2%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,7%).
Frena il carrello della spesa
I prezzi del carrello della spesa, ossia dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base annua a dicembre da +12,7% a +12,6%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,8% di novembre a +8,5%). Lo stima l’Istat.
Codacons: +2.369 euro di spesa a famiglia
A causa dell’aumento di prezzi e tariffe le famiglie italiane hanno speso complessivamente nel 2022 ben 61,3 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente. Lo afferma il Codacons, commentando i dati sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat. Un tasso annuo dell’8,1% si traduce, a parità di consumi, a un maggiore esborso pari in media a +2.369 euro per la famiglia ‘tipo’, spesa che sale a +3.069 euro annui per un nucleo con due figli – analizza il Codacons – Se consideriamo il numero di famiglie residenti in Italia l’inflazione, a consumi costanti, ha prodotto nel 2022 una stangata complessiva da 61,3 miliardi di euro a carico degli italiani.
“Sono numeri da capogiro – spiega il presidente Carlo Rienzi – che avranno ripercussioni pesanti nel 2023. L’andamento al rialzo delle bollette del gas, i carburanti che hanno ripreso a correre e i listini degli alimentari ancora a livelli elevatissimi, faranno sentire i loro effetti nel breve termine, erodendo il potere d’acquisto dei cittadini e riducendo la spesa. Il Governo Meloni deve correre ai ripari, adottando misure in grado di calmierare i prezzi al dettaglio e accelerare la riduzione dei listini, allo scopo di salvaguardare i bilanci delle famiglie, che sempre più numerose intaccano i risparmi per riuscire a sostenere bollette e prezzi alle stelle”.
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