Si tratterebbe di una 'Misura di inclusione attiva'. Il commento del sottosegretario al Mef Freni: "Non è una retromarcia"
Sarebbe pronta una bozza per riformare il reddito di cittadinanza, trasformandolo in Mia. Nonostante il Mef sostenga che nessuna bozza è all’esame degli uffici, Federico Freni, sottosegretario al Mef, ha commentato l’ipotesi in Tv: “Il Mia nasce dalla volontà di risolvere il tema delle politiche attive e di spostare quello che oggi è un sussidio sul tema della politica attiva. Quindi, ovviamente, non è una retromarcia” ha detto Freni, parlamentare della Lega e Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, ad Agorà Rai Tre sul tema del ‘Mia’, la ‘Misura di Inclusione Attiva‘ che dovrebbe essere varata nelle prossime settimane dal governo in sostituzione del Reddito di Cittadinanza.
“Si era detto che si sarebbe cambiato il Reddito di Cittadinanza. Si era detto che si sarebbe immaginata una misura che avrebbe consentito a chi non può lavorare di essere sostenuto e a chi non vuole lavorare di dover lavorare per forza, se la vuole. E questo si sta facendo. Con il Mia ci sarà, entro certi limiti, con determinate possibilità, la concorrenza tra lavoro e Reddito di Cittadinanza“, ha aggiunto Freni.
Cosa ne pensa Tridico
Pronto il commento di Pasquale Tridico: “Per i cosiddetti non occupabili cambia poco, il reddito di cittadinanza si conferma essere fondamentale come contrasto alla povertà. C’era da fare un lavoro sulle politiche attive, su tutto ciò che c’è attorno alla misura e questo mi sembra che vada nella giusta direzione. Noi abbiamo tanti inattivi e abbiamo progetti di inclusione che spesso non vengono svolti da Comuni e centri per l’impiego, qui mi sembra che ci sia una spinta molto forte in questa direzione” ha detto il presidente Inps, a 24 Mattino su Radio 24, da una prima valutazione della possibile riforma del reddito di cittadinanza in cantiere da parte del governo Meloni.
Tridico aggiunge: “Il reddito minimo è una misura prevista dall’Unione Europea, tutti coloro che stanno al di sotto di una certa soglia devono avere un reddito. L’Italia dovrà fare i conti con le direttive della Commissione Europea sul reddito minimo, consentire a coloro che pur non trovando il lavoro perdono il reddito. Mi sembra effettivamente una grande criticità”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata