Su 637 votanti, 343 sono stati i voti favorevoli, 216 i contrari e 78 gli astenuti. La posizione servirà ora da base per i negoziati con il Consiglio Ue
Via libera del Parlamento europeo alla posizione negoziale per la direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici. Su 637 votanti, 343 sono stati i voti favorevoli, 216 i contrari e 78 gli astenuti. La posizione servirà ora da base per i negoziati con il Consiglio Ue.
Pichetto: “Testo insoddisfacente, difenderemo interesse nazionale”
“La direttiva sulle Case green approvata in Parlamento europeo è insoddisfacente per l’Italia. Anche nel Trilogo, come fatto fino a oggi, continueremo a batterci a difesa dell’interesse nazionale“. Lo afferma in una nota il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.”Non mettiamo in discussione – spiega il Ministro – gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio, che restano fondamentali. Manca però in questo testo – osserva Pichetto – una seria presa in considerazione del contesto italiano, diverso da quello di altri Paesi europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre che di una radicata visione della casa come ‘bene rifugio’ delle famiglie italiane“.”Individuare una quota di patrimonio edilizio esentabile per motivi di fattibilità economica – prosegue Pichetto – è stato un passo doveroso e necessario, ma gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, sono ad oggi non raggiungibili per il nostro Paese”.”Nessuno – chiarisce il Ministro – chiede trattamenti di favore, ma solo la presa di coscienza della realtà: con l’attuale testo – prosegue – si potrebbe prefigurare la sostanziale inapplicabilità della direttiva, facendo venire meno l’obiettivo ‘green’ e creando anche distorsioni sul mercato”. “Forti anche della mozione approvata dal nostro Parlamento – conclude Pichetto – agiremo per un risultato negoziale che riconosca le ragioni italiane”.
FdI: “Voto contrario, inaccettabili tempi e assenza incentivi”
“L’efficientamento energetico degli edifici è un obiettivo condivisibile ma non può essere perseguito sulla pelle dei cittadini”. Così in una nota il copresidente del gruppo Ecr Nicola Procaccini, il capodelegazione di FdI-Ecr Carlo Fidanza e l’eurodeputato di FdI- Ecr Pietro Fiocchi componente della commissione Itre del Parlamento europeo hanno commentato il voto contrario espresso dalla delegazione FdI e dall’intero gruppo ECR.
“Il testo approvato oggi detta tempi irragionevoli, non tiene conto delle differenze tra i vari stati membri e non fa chiarezza sugli stanziamenti previsti per sostenere questo percorso. In queste condizioni, si prospetta una vera e propria ‘patrimoniale mascherata’ ai danni dei cittadini che dovrebbero farsi carico di esborsi ingenti per ottemperare agli obblighi della direttiva. Il tutto ulteriormente peggiorato dal probabile aumento dei costi del materiale edilizio. Questo aggravio sarebbe ancora più pesante nel caso dell’Italia, che ha un patrimonio immobiliare dal grande valore storico e culturale. Per non parlare delle conseguenze come i rischi per il sistema bancario e il deturpamento di luoghi attrativi dal punto di vista turistico”.“Durante il dibattito di ieri – aggiunge Fiocchi – la commissaria all’Energia Kadri Simson ha accolto la mia richiesta di lavorare a un piano di misurazione del radon negli edifici privati. Il radon aumenta del 50% la probabilità di cancro ai polmoni e spingere verso la coibentazione senza intervenire sul radon rischia di causare danni alla salute dei cittadini”.
Rotondi: “No a massimalismi e negazionismi”
“Sulla direttiva europea detta ‘casa- green’ , noi verdi popolari riteniamo che la maggioranza di governo debba tenersi unita, ma distinte e distante da massimalismi come da negazionismi. Non abbiamo – come Paese- la forza economica e organizzativa per adeguarci a una norma sicuramente massimalista; tuttavia siamo un padre ad alto rischio sismico,e registriamo la presenza di enormi quantità di edifici realizzati in cemento di cattiva qualità degli anni cinquanta; essi non presentano solo problemi di adeguamento green, ma anche di sicurezza pubblica e privata. Urge un piano”. Così Gianfranco Rotondi, presidente di ‘Verde è popolare’.
Beghin (M5s): “Pieno sostegno a direttiva, ridurrà peso bollette”
“La proposta di direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici è pienamente condivisibile ed è per questo che oggi al Parlamento europeo voteremo convintamente a favore. Siamo soddisfatti perché il testo chiede la creazione di un fondo dedicato, l’Energy Performance Renovation Fund, come chiedeva il Movimento 5 Stelle: per rendere la transizione sostenibile davvero equa per tutti è infatti essenziale che i governi abbiano maggiori risorse oltre a quelle già esistenti. Ringraziamo il relatore dei Verdi europei Ciarán Cuffe per il lavoro svolto”. Così Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, in una nota. “Gli obiettivi primari dell’Unione europea devono essere quelli di sconfiggere la povertà energetica e di ridurre il peso delle bollette sulle famiglie, che grazie a questa proposta sembrano più vicini e realizzabili. Come dimostrato con il Superbonus 110% affossato dal governo Meloni, la ristrutturazione degli edifici porta occupazione e risparmi per le famiglie, oltre a ridurre le emissioni di CO2. Chi, dai banchi della destra, attacca questa direttiva parlando di una patrimoniale mascherata dice falsità in malafede oppure non ha letto il testo della proposta. La riqualificazione degli edifici è un investimento, non un costo”, conclude Beghin.
Proposta di reiezione direttiva presentata da Lega
La Lega al Parlamento europeo aveva presentato una richiesta di reiezione per respingere la proposta di direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici, prima del voto alla plenaria. L’emendamento è stato presentato dagli eurodeputati Paolo Borchia, Isabella Tovaglieri, Matteo Adinolfi, Thierry Mariani, Georg Mayer, Markus Buchheit, Elena Lizzi, a nome del gruppo Id.
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