Lo comunica l'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia

L’inflazione rallenta ma non abbastanza velocemente e le famiglie spendono sempre meno. “Lo scenario internazionale resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto“. Così l’Istat nella nota mensile sull’andamento della economia italiana.

Tra le componenti della domanda interna i consumi finali nazionali sono diminuiti dell’1,1% a seguito di un aumento della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (+0,5%) e di una flessione di quella delle famiglie residenti e delle Istituzioni sociali private (-1,6%). Così l’Istat nella nota mensile sull’andamento della economia italiana. In particolare, tra ottobre e dicembre, la spesa delle famiglie sul territorio economico ha mostrato forti cali per tutti i tipi di acquisti: i beni durevoli e i servizi sono diminuiti rispettivamente dell’1,9% e dell’1,5% e la spesa per beni non durevoli dell’1,3%, segnando la terza flessione congiunturale consecutiva. Nello stesso periodo, gli investimenti fissi lordi hanno registrato un forte recupero congiunturale (+2,0%) sostenuti dall’aumento della spesa per impianti, macchinari e armamenti (+1,9%) al cui interno è stata particolarmente vivace la componente dei mezzi di trasporto (+4,2%) e da quella per i fabbricati non residenziali (+3,0%). Da segnalare anche il deciso incremento della spesa per prodotti di proprietà intellettuale (+2,9%). 

Il commento di Assoutenti

Assoutenti commenta la nota mensile sull’economia italiana. “A causa di inflazione alle stelle e caro-energia – afferma il presidente Furio Truzzi – l’Italia si ritrova in piena emergenza consumi. La spesa delle famiglie è crollata dell’1,9% per i beni durevoli e dell’1,5% per i servizi solo nell’ultimo trimestre dell’anno, ma le famiglie tagliano anche gli acquisti primari come gli alimentari, le cui vendite sono diminuite a gennaio del -4,4% in volume, a fronte di una inflazione che per il comparto ha raggiunto il 13,5% nell’ultimo mese”.”Dati che dimostrano come sia urgente un intervento tempestivo sui prezzi, con il Governo che deve accelerare sul taglio dell’Iva per i beni alimentari e i generi di prima necessità, quelli cioè che più di tutti risentono dell’inflazione e incidono sulle tasche delle famiglie”, conclude Truzzi. 

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