C'è però il rischio di "una più debole domanda di merci dall'estero", spiega a Tribuna Politica il presidente dell'Italy China Foundation

“Secondo i dati delle Dogane cinesi a nostra disposizione, l’interscambio Italia-Cina nel 2022 ha segnato una cifra record di 77 miliardi di Usd per una crescita anno su anno del 5,4%. Già a partire dal 2019, registriamo una interruzione della graduale riduzione del deficit commerciale italiano. Considerata la ripresa economica cinese e la riapertura dei collegamenti col Paese, possiamo essere sicuramente ottimisti pur non trascurando quei fattori che rischiano di complicare il percorso. In particolare, c’è il rischio di una più debole domanda di merci dall’estero e la e paventata recessione globale causate dalle incertezze dovute all’attuale situazione geopolitica. Dall’altro lato, se confermata l’attesa crescita dei consumi interni cinesi, potremmo azzardare la previsione per l’anno in corso di un interscambio di simil valore ma con una leggera riduzione del deficit commerciale. Una particolare attenzione andrà riservata alla crescita del “bello e ben fatto” (le tre F: fashion, food and furniture) ovvero del Made in Italy ancora tanto amato in Cina”. Così Mario Boselli, Presidente dell’Italy China Council Foundation, in un’intervista a Relazioni Internazionali di Tribuna Politica ed Economica.

“Siamo convinti che la ripresa dell’economia mondiale sia una prospettiva attuale e reale e questo ottimismo è ancor più forte se si guarda alle relazioni fra l’Italia e la Cina, che sono rimaste vive in questi tre anni di crisi e sono pronte a rafforzarsi grazie alle recenti riaperture – aggiunge – La ripresa dei collegamenti fra la Cina e l’Italia è un fatto importantissimo da tutti i punti di vista: per l’aspetto economico ciò era atteso da tempo perché se per le attività già presenti in questi anni di pandemia la tecnologia ha permesso di mantenere i contatti nulla di veramente nuovo è nato.  Ciò avrà effetti positivi per entrambi i Paesi: pensiamo agli investimenti in tutte le attività produttive e distributive ma anche al turismo e alla venuta dei cinesi che amano l’Italia e apprezzano il nostro stile di vita e i suoi prodotti. Inoltre, l’annunciata visita della premier Giorgia Meloni a Pechino costituirà un’altra preziosa occasione per rafforzare la solida amicizia che già esiste tra i nostri due Paesi”.

L’attuale momento geopolitico “è particolarmente delicato e va monitorato quotidianamente. La recente visita del capo della diplomazia cinese Wang Yi in Europa e l’incontro a Mosca con Putin hanno confermato la volontà di Pechino di intervenire concretamente per porre termine al conflitto in Ucraina, come Italy China Council Foundation auspica sin dall’inizio delle ostilità. La prospettiva di una entrata in campo più decisa della Cina ci porta a sperare che questo possa contribuire alla tanto attesa de-escalation. Certamente il fatto che la Cina sia uno dei protagonisti in questa fase è una grande novità e  sarebbe una scelta strategica epocale da parte di Pechino, con conseguenze positive non solo per la Cina stessa ma per tutto il sistema geopolitico mondiale, scosso negli ultimi anni da forti tensioni internazionali”.

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