Il ministro dell'Economia nella premessa al documento approvato dal Cdm: "Confermata l'ambizione del governo sulla crescita dell'economia"

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, conferma l’“ambizione alla crescita” del governo nella premessa al Documento di economia e finanza, tornando sulla necessità di riformare i bonus edilizi come modo per avere una politica di bilancio sostenibile. Il titolare del Mef scrive nel documento che, sebbene le previsioni in esso contenute siano “prudenti, rimane confermata la volontà e l’ambizione di questo Governo riguardo alla crescita dell’economia italiana. Nel breve termine si opererà per sostenere la ripartenza della crescita segnalata dagli ultimi dati, nonché per il contenimento dell’inflazione. A fronte di una stima di deficit tendenziale per l’anno in corso pari al 4,35 per cento del PIL, il mantenimento dell’obiettivo di deficit esistente (4,5 per cento) permetterà di introdurre, con un provvedimento normativo di prossima adozione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi per quest’anno”.

“Bonus casa siano sostenibili”

“Il Governo intende rivedere l’intera materia degli incentivi edilizi in modo tale da combinare la spinta all’efficientamento energetico e antisismico degli immobili con la sostenibilità dei relativi oneri di finanza pubblica e l’equità distributiva”, ha proseguito Giorgetti, affermando che “la normalizzazione della politica di bilancio passa anche attraverso la revisione degli incentivi edilizi, in particolare il cosiddetto ‘superbonus 110 per cento’ per l’efficientamento energetico e antisismico e il ‘bonus facciate’. Il tiraggio di queste due misure è stato nettamente superiore alle stime originarie. In considerazione della loro onerosità, il overno è intervenuto dapprima riducendo al 90 per cento, salvo alcune specifiche fattispecie, l’aliquota del superbonus relativamente alle spese sostenute nel 2023″.

“Successivamente”, prosegue Giorgetti, “con il decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023 è stata abolita la possibilità di optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura in luogo della fruizione diretta della detrazione, con l’esclusione di alcune fattispecie. Peraltro, la progressiva saturazione della capacità di acquisto del sistema bancario aveva di per sé rallentato, de facto, la cessione dei crediti, comportando in molti casi una carenza di liquidità per le imprese della filiera delle costruzioni. Per far ripartire il mercato dei crediti, il Governo ha elaborato una serie di misure che sono state inserite nella legge di conversione del suddetto decreto-legge”.

“Governo al lavoro per accelerare Pnrr”

In tema di Pnrr, Giorgetti ha scritto: “Il Governo è al lavoro per ottenere la terza rata del Pnrr entro il mese di aprile e per rivedere o rimodulare alcuni progetti del Piano per poterne poi accelerare l’attuazione. È inoltre in fase di elaborazione il programma previsto dall’iniziativa europea REPowerEU, che comprenderà, tra l’altro, nuovi investimenti nelle reti di trasmissione dell’energia e nelle filiere produttive legate alle fonti energetiche rinnovabili”. 

“Ripresa economica già nei primi tre mesi”

Il ministro è poi tornato sulle stime di crescita per il 2023, affermando che “malgrado una situazione così incerta, l’economia italiana continua tuttavia a mostrare notevole resilienza e vitalità. Nel 2022 il PIL è cresciuto del 3,7 per cento e gli investimenti fissi lordi sono aumentati del 9,4 per cento in termini reali, salendo al 21,8 per cento del PIL, un livello che non si registrava da oltre venti anni. Sebbene la crescita congiunturale del PIL sia rallentata nella seconda metà dell’anno scorso, con una lieve contrazione nel quarto trimestre, i più recenti indicatori suggeriscono che già nei primi tre mesi dell’anno sia ripresa la crescita economica. Le indagini presso le imprese, inoltre, segnalano un miglioramento delle attese su ordinativi e produzione e un incremento degli investimenti rispetto allo scorso anno”. 

“Contro caro energia azioni per 1,2% del Pil”

Giorgetti ha infine dettagliato gli interventi e le riforme in programma da parte del governo. “Includendo le nuove misure, l’entità degli interventi di contrasto al caro-energia per il 2023 risulta pari all’1,2 per cento del PIL. Oltre metà di tale importo è indirizzato a favore delle fasce più deboli della popolazione e delle imprese più esposte agli alti prezzi dell’energia, in linea con la raccomandazione del Consiglio europeo di privilegiare misure ‘targeted'”, ha affermato. “Le riforme avviate, a cominciare da quella fiscale, intendono riaccendere la fiducia degli italiani nel futuro, tutelando le famiglie e la natalità e, riconoscendo lo spirito imprenditoriale quale motore di sviluppo economico, promuovendo il lavoro quale espressione essenziale dell’essere persona. La prudenza di questo Documento è, quindi, ambizione responsabile”, ha concluso. 

 

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