Il segretario generale UIL RUA Attilio Bombardieri dopo l'incontro al Ministero: "Le risposte che abbiamo avuto non sono soddisfacenti"

Il personale tecnico amministrativo dell’università scende in piazza a Roma per il rinnovo del contratto e per destinare le risorse già stanziate nella precedente Legge di Bilancio, che ammontano a 50 milioni, all’aumento degli stipendi. “Il contratto nazionale è in un momento critico e abbiamo bisogno che 50 milioni già stanziati dal precedente governo siano inseriti negli stipendi”, spiega il segretario generale UIL RUA Attilio Bombardieri dopo l’incontro al Ministero dell’Università e della Ricerca.

“Le risposte che abbiamo avuto non sono soddisfacenti. Abbiamo però notato una certa apertura per una soluzione anche provvisoria, anche per i policlinici universitari che per noi sono un momento fondamentale perché fanno parte del sistema universitario di ricerca, didattica e assistenza. Abbiamo trovato un’apertura anche per i collaboratori esperti linguistici su cui c’è una partita che va avanti da oltre un ventennio. L’intervento del ministro deve essere importante e concreto”, conclude il sindacalista. “Ci preoccupa il fatto che pur essendoci i 50 milioni non c’è un’attribuzione specifica. Inserire una forma economica maggioritaria significa valorizzare il lavoro universitario. Sono troppi anni che restiamo al palo”, dice Maria Rosaria Cuocolo, segretaria regionale UIL RUA Campania.

“Il blocco contrattuale degli anni passati non ha colmato la lacuna degli stipendi più bassi rispetto agli altri Paesi. Non vediamo riconoscimento economico mentre i soldi ci sono e sono già stati assegnati nei bilanci degli atenei. Manca un impegno della ministra Bernini”, spiega Rita Romagnolo della UIL RUA Piemonte.

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