Rapporto debito/Pil rimane elevato, aumenterà senza misure

Secondo le stime della Commissione, l’orientamento di bilancio nel 2022 è stato favorevole, pari a -3,2% del PIL. Come raccomandato dal Consiglio, l’Italia ha continuato a sostenere la ripresa con investimenti finanziati dal Recovery and Resilience Facility. La spesa finanziata dalle sovvenzioni del Recovery and Resilience Facility e da altri fondi dell’UE è stata pari allo 0,9% del PIL nel 2022 (0,4% del PIL nel 2021). Gli investimenti finanziati a livello nazionale hanno fornito un contributo neutrale alla politica di bilancio. L’Italia ha pertanto mantenuto gli investimenti finanziati a livello nazionale, come raccomandato dal Consiglio. Al tempo stesso, la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle nuove misure sulle entrate) ha fornito un contributo espansivo all’orientamento di bilancio di 2,4 punti percentuali. Questo significativo contributo espansivo comprendeva l’impatto aggiuntivo delle misure di politica fiscale per mitigare l’impatto economico e sociale dell’aumento dei prezzi dell’energia (costo di bilancio netto aggiuntivo del 2,2% del PIL), nonché i costi per offrire protezione temporanea agli sfollati da Ucraina (0,1% del PIL). L’Italia ha quindi tenuto sufficientemente sotto controllo la crescita della spesa corrente nazionale finanziata. E’ quanto si legge nelle Raccomandazioni per l’Italia allegate al pacchetto di primavera del Semestre europeo presentato oggi dalla Commissione europea.

Italia riduca disavanzo e debito nel Dpb se vuole evitare procedura

Il disavanzo pubblico dell’Italia è sceso dal 9,0% del PIL nel 2021 all’8,0% nel 2022, mentre il debito pubblico è sceso dal 149,9% del PIL alla fine del 2021 al 144,4% alla fine del 2022. Il 24 maggio 2023 la Commissione ha pubblicato una relazione in cui ha discusso la situazione di bilancio dell’Italia, poiché nel 2022 il suo disavanzo pubblico superava il valore di riferimento del trattato del 3 % del PIL, mentre il suo debito pubblico superava il valore di riferimento del trattato del 60 % del PIL valore e non ha rispettato il parametro di riduzione del debito”. E’ quanto si legge nelle Raccomandazioni per l’Italia allegate al pacchetto di primavera del Semestre europeo presentato oggi dalla Commissione europea.

“La relazione concludeva che i criteri del disavanzo e del debito non erano soddisfatti. La Commissione non ha proposto di avviare nuove procedure per i disavanzi eccessivi nella primavera del 2023; a sua volta, la Commissione ha dichiarato che proporrà al Consiglio di avviare procedure per i disavanzi eccessivi basate sul disavanzo nella primavera del 2024, sulla base dei dati di consuntivo per il 2023. L’Italia dovrebbe tenerne conto nell’esecuzione del suo bilancio 2023 e nella preparazione del documento programmatico di bilancio per il 2024”, scrive la Commissione.

Cuneo fiscale resta alto, preoccupa flat tax

Il cuneo fiscale sul lavoro in Italia è rimasto elevato a tutti i livelli di reddito rispetto agli altri Stati membri dell’Ue, nonostante la riduzione delle imposte sul reddito delle persone fisiche attuata nel 2022. Inoltre, l’estensione del regime forfettario ai lavoratori autonomi desta preoccupazioni per l’equità ed efficienza del sistema tributario. Anche l’introduzione di un nuovo regime forfettario sugli aumenti salariali per il 2023 ha aumentato la complessità. Nel marzo 2023 il governo ha adottato una nuova legge delega per una riforma generale del sistema tributario. È quanto si legge nelle Raccomandazioni per l’Italia allegate al pacchetto di primavera del Semestre europeo presentato oggi dalla Commissione europea.

Attuazione Pnrr rimane priorità, servono sforzi su tasse e pensioni

“Sono stati compiuti alcuni progressi con le politiche per affrontare gli squilibri, ma sono giustificati sforzi sostenuti e l’attuazione del Pnrr rimane la priorità politica fondamentale in quanto comprende riforme globali e investimenti significativi. Mettere l’elevato debito pubblico su un deciso percorso discendente, in un contesto di crescenti costi del servizio del debito e crescenti costi legati all’invecchiamento, richiede un approccio su più fronti basato su politiche fiscali prudenti con avanzi primari adeguati, investimenti e riforme che stimolino la crescita, maggiore conformità fiscale nonché un uso efficiente delle risorse nazionali ed europee”. E’ quanto si legge nelle Raccomandazioni per l’Italia allegate al pacchetto di primavera del Semestre europeo presentato oggi dalla Commissione europea.”L’Italia sta affrontando sfide che, oltre a una solida attuazione continua del Pnrr, beneficerebbero di ulteriori sforzi politici, in particolare nei settori della tassazione, del quadro fiscale e dei sistemi pensionistici, nonché nei settori della demografia, del mercato del lavoro e dell’energia”, si legge ancora

Debito/PIl rimane elevato, aumenterà senza misure

“Le vulnerabilità di lunga data dell’Italia si sono leggermente attenuate negli ultimi anni, ma rimangono significative e non si prevede che si risolveranno rapidamente. La persistente bassa crescita della produttività è stata un fattore chiave alla base della prolungata debole crescita economica dell’Italia, che rallenta la riduzione dell’indebitamento pubblico, intacca le opportunità di lavoro e incide sui bilanci delle banche. Il rapporto debito/PIL è ulteriormente diminuito nel 2022 insieme alla ripresa economica. Rimane tuttavia elevato e costituisce una sfida sostanziale per la sostenibilità di bilancio. Il rapporto debito/PIL dovrebbe diminuire ulteriormente entro il 2024 ma aumentare nel medio termine in assenza di misure di risanamento”. E’ quanto si legge nelle Raccomandazioni per l’Italia allegate al pacchetto di primavera del Semestre europeo presentato oggi dalla Commissione europea.

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