La relazione all'assemblea nazionale dell'associazione: "L'inflazione continua a mordere"

L’economia italiana continua a battere le previsioni e il Pil ha superato il livello precedente alla pandemia di Covid-19, ma preoccupa l’inflazione che consuma il potere d’acquisto della popolazione. Sono le considerazioni del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nella sua relazione all’assemblea annuale dell’associazione di categoria delle imprese commerciali. “Nello scenario della “permacrisi”, i risultati dell’economia italiana battono costantemente al rialzo, nell’ultimo triennio, tutte le previsioni. Oggi, il nostro livello del PIL è superiore del 2,5 per cento rispetto a quello del quarto trimestre del 2019“, ha detto Sangalli, aggiungendo: “Insomma, abbiamo più che recuperato i livelli pre-pandemici, facendo meglio delle altre maggiori economie europee e addirittura degli Stati Uniti. Restano, però, ancora indietro i consumi che, nella media dello scorso anno, risultano inferiori di circa venti miliardi di euro rispetto al 2019. Proprio i consumi rallentano – a partire da quelli alimentari – per quell’inflazione che continua a mordere. Inflazione, che erode il potere d’acquisto, sia dei redditi correnti, sia della ricchezza detenuta in forma liquida. Abbiamo mostrato una straordinaria capacità di adattamento e di reazione, da parte di imprese, lavoro e reti di sicurezza sociale. È il risultato della collaborazione tra buone politiche pubbliche ed iniziativa privata. Collaborazione che ha funzionato anche sul versante dell’occupazione”.

“Riforma del fisco sostenga la crescita”

Tanti gli argomenti toccati da Sangalli nella sua relazione. Tra questi anche il fisco, su cui il presidente di Confcommercio ha detto che “non è più tempo di manutenzioni ordinarie” ma serve “una riforma volta a sostenere la crescita attraverso la riduzione del carico impositivo, il contrasto di evasione ed elusione, la semplificazione degli adempimenti, la certezza del diritto”. Occorre, dunque, “proseguire il confronto con le parti sociali”, ma “il sistema fiscale deve essere coerente con le regole europee ed internazionali. In questo quadro va considerata la stessa web tax. E qui non capiamo perché un piccolo commerciante debba pagare le tasse, tutte e subito, mentre questo non succede per le grandi piattaforme globali”. 

“Sul versante dei redditi d’impresa, giuste le scelte, tanto in materia di IRPEF, quanto in materia di IRES, che intendono favorire il reinvestimento degli utili in azienda“, ha aggiunto Sangalli. “Quanto all’IRPEF, ci sembra necessario costruire una no tax area senza disparità e definire un chiaro sistema di detrazioni e di deduzioni per conciliare imposta piatta e principio di progressività“, ha proseguito. “Emerge la possibilità dell’introduzione della cedolare secca anche per le locazioni commerciali. Ma vogliamo essere chiari: se si riduce il costo per i proprietari vanno anche tagliati i costi degli affitti. Per la sostenibilità finanziaria del processo di riforma, si rafforza la necessità di un esame accurato delle agevolazioni”, ha concluso. 

“Pnrr, contrastare filiera del ritardo”

In tema di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Sangalli ha detto: “Va contrastata la ‘filiera del ritardo’: serve efficienza nella governance e nelle pubbliche amministrazioni. Serve semplificare le procedure e, ove necessario, attivare i poteri sostitutivi. Bene l’integrazione del PNRR con i programmi della politica di coesione, ferma restando la loro addizionalità. E a partire dal Mezzogiorno, queste scelte sono cruciali”. 

“Dl lavoro, giudizio positivo”

Sul decreto lavoro, inoltre, il presidente di Confcommercio ha dichiarato: “Il nostro giudizio è positivo. Penso all’ulteriore intervento di riduzione del cuneo contributivo sui redditi da lavoro dipendente ed al maggiore tetto di detassazione per i premi aziendali. Occorre proseguire con determinazione su questa strada. Andrà però chiarito come confermare, nel 2024, i tagli del cuneo fin qui operati”.

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