Il ministro delle Imprese e Made in Italy: "Produrre più mezzi in Italia per rinnovare il parco macchine più vecchio d'Europa"
Serve “una politica industriale sull’automotive che protegga l’indotto italiano” perché il principale problema oggi è che la filiera automotive del Paese “con questa politica industriale, sarà strangolata e noi non ce lo possiamo permettere”. Così il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, al 52esimo convegno nazionale dei giovani industriali di Confindustria, a Rapallo.
Il gap produttivo tra Italia e Francia è evidente, come ha ricordato sempre il ministro, snocciolando i dati sulla produzione: “in Italia produciamo il 35,9% delle auto che vengono immatricolate, in Francia producono i due terzi delle auto immatricolate, in Germania le cifre sono ancora superiori. Noi – ha ribadito Urso – abbiamo una sola grande casa automobilistica e questo è il problema. La mia politica quindi è molto chiara: produrre più auto in Italia con un accordo di transizione, fermo, significativo, e trasparente” per far fronte alla necessità, centrale in Italia, “di rinnovare il parco auto, che è il più vecchio d’Europa”.
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