Il tasso pagato per i prestiti dalle imprese italiane è salito ancora in aprile (4,52%)

In aumento i segnali di indebolimento dell’economia italiana, soprattutto nell’industria”. È quanto emerge dalla congiuntura flash di giugno di Confindustria dove viene evidenziata una crescita “più fragile, con il lento calo dell’inflazione e il credito più caro”. Si continuano ad accumulare, viene segnalato, segnali di indebolimento, specie per l’industria e le costruzioni, sebbene il +0,6% del Pil italiano nel 1° trimestre frutti una crescita già acquisita di +0,9% nel 2023. Fattori positivi sono il settore dei servizi che avanza, pur a ritmi più moderati, il prezzo del gas che resta basso, l’occupazione che continua ad aumentare (+0,2% in aprile), alimentando il reddito disponibile totale delle famiglie. L’inflazione lenta a scendere e i tassi in aumento, però, frenano consumi e investimenti, mentre la fiacchezza nei mercati di sbocco ferma l’export italiano. 

Il tasso pagato per i prestiti dalle imprese italiane è salito ancora in aprile (4,52%). Le condizioni sempre più onerose stanno sempre più frenando il credito bancario, che è in forte riduzione (-1,9% annuo in aprile). La ragione è il continuo rialzo del tasso Bce, in chiave anti-inflazione, portato al 4,00% a giugno, anticipando un ulteriore rialzo a luglio. Il rendimento del Btp italiano, invece, si è ridotto di poco a giugno (3,98% in media) ed è in calo lo spread sui titoli tedeschi. È quanto emerge dalla congiuntura flash di giugno di Confindustria.

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