Le bollette della luce resteranno quasi invariate per i prossimi tre mesi. E’ l’Arera – l’Autorità di regolazione per energia, acqua, e rifiuti – che parla infatti di una variazione minima dello 0,4% per la famiglia tipo, cioè quella che consuma 2.700 kilowattora (kWh) all’anno. Intanto, anche se per il gas l’aggiornamento arriverà soltanto il 4 luglio (in base al nuovo metodo di calcolo) sui consumi del mese precedente, la stessa Authority mette in guardia su un possibile rialzo dei prezzi del gas in estate.
“Siamo in una fase molto delicata e molto difficile da ‘leggere’, in prospettiva del prossimo inverno – afferma il presidente di Arera Stefano Besseghini – il recente aumento di alcuni indicatori ci dice di un mercato che non ha ancora trovato una sua normalità; restano fondamentali le soluzioni di risparmio ed efficienza energetica che, come consumatori, possiamo adottare per influenzare la domanda e quindi i prezzi”.
La spesa per la famiglia tipo – quella che consuma 2.700 kWh – nell’anno compreso tra il primo ottobre 2022 e il 30 settembre 2023 sarà di circa 1.150 euro, pari a un +7,3% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (quello compreso tra il primo ottobre 2021 e il 30 settembre 2022).
Per il prossimo trimestre viene confermato il rafforzamento dei bonus bollette per elettricità e gas per le famiglie con livello Isee fino a 15mila euro (30mila euro per le famiglie numerose). Resta “ancora rilevante il supporto fornito dai bonus sociali energia a sostegno delle famiglie”. Questi “vengono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto”. L’intervento si affianca a quelli relativi al gas, con la conferma dell’azzeramento degli oneri generali e della riduzione dell’Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento.
Secondo l’Arera – che fa presente come la discesa dei prezzi si sia “arrestata nel mese di giugno” a causa di qualche criticità – “per il trimestre estivo, pur non ravvisandosi particolari tensioni nel mercato europeo, l’aumento delle temperature e il conseguente aumento della domanda potrebbero determinare un rialzo dei prezzi, soprattutto qualora la domanda di Gnl dei due principali importatori asiatici (Cina e Giappone) dovesse mostrare segnali di forte recupero”. Buone notizie sul fronte degli stoccaggi del gas; a livello europeo sono arrivati oltre il 70%.