Pesa l'andamento dei costi delle attività estrattive e della fornitura di energia elettrica e gas sul mercato interno
A maggio 2023 i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono del 2,3% su base mensile e del 4,3% su base annua. Lo afferma l’Istat nella nota dedicata ai prezzi alla produzione dell’industria, delle costruzioni, e dei servizi. Secondo l’Istituto di statistica “la flessione congiunturale e tendenziale dei prezzi alla produzione dell’industria” è “spiegata ancora soprattutto dalle dinamiche dei prezzi delle attività estrattive e della fornitura di energia elettrica e gas sul mercato interno. Su tale mercato, si rilevano cali congiunturali diffusi anche nel comparto manifatturiero; in termini tendenziali, i prezzi flettono per coke e prodotti petroliferi raffinati, metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo e prodotti chimici, e rallentano la loro crescita per quasi tutti gli altri settori”.
Sul mercato interno – prosegue l’Istat – “i prezzi diminuiscono del 3,1% rispetto ad aprile e del 6,8% su base annua (da -3,5% del mese precedente). Al netto del comparto energetico, i prezzi calano dello 0,5% su base congiunturale e registrano una crescita tendenziale in rallentamento (+2,8%, da +4,4% di aprile)”. Sul mercato estero “i prezzi rimangono stabili su base mensile (-0,2% area euro, +0,2% area non euro) e registrano un incremento su base annua del 2,1% (+1,3% area euro, +2,7% area non euro)”. Nel trimestre marzo-maggio 2023, rispetto al trimestre precedente, “i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono dell’8,5%. La flessione congiunturale negativa è molto ampia sul mercato interno (-11,2%), modesta su quello estero (-0,1%)”.
Nel mese di maggio 2023, tra le attività manifatturiere – rileva l’Istat – “gli aumenti tendenziali più marcati riguardano computer, prodotti di elettronica e ottica (+7,1% area euro, +11,6% area non euro), industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+8,5% mercato interno), industrie alimentari, bevande e tabacco (+7,3% mercato interno, +7,5% area euro, +8,2% area non euro) e mezzi di trasporto (+7,9% area non euro)”. Cali tendenziali su tutti e tre i mercati si rilevano “per coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,8% mercato interno, -2,8% area euro, -17,7% area non euro) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-6,3% interno, -11,7% area euro, -9,1% area non euro)”. Sul mercato interno, “la flessione tendenziale dei prezzi per attività estrattive (-45,6%) e fornitura di energia elettrica e gas (-27,4%) si amplia ulteriormente”.
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