Soddisfatto il ministro Urso: "Il sistema Italia parteciperà unito a questo sforzo collettivo"

Alla fine anche l’industria dei beni di largo consumo ha detto sì al patto anti-inflazione promosso dal ministro Adolfo Urso. Dopo il no del luglio scorso alla proposta di un’intesa finalizzata al contenimento dei costi dei beni di prima necessità, oggi gli industriali di Federalimentari, Centromarca, Union food e Ibc hanno invece aperto ad un accordo in nome della “delicata congiuntura” che vive il Paese. E in una lettera consegnata al ministro sottolineano come “la lotta all’inflazione e la tutela del potere d’acquisito delle famiglie” siano “una priorità per il tessuto industriale”.

Soddisfatto Urso: “Il sistema Italia parteciperà unito a questo sforzo collettivo del sistema Paese. Il ‘carrello tricolore‘ sarà davvero tale“, afferma a margine del confronto. Del protocollo circola già una prima bozza, che mette a punto un ruolino di marcia di quello che succederà nel famoso trimestre anti-inflazione, da ottobre a dicembre. Le associazioni della distribuzione dei beni di largo consumo si impegneranno a promuovere presso le proprie imprese ‘l’idea’ di offrire una selezione di articoli – appunto un ‘paniere’ – a prezzi contenuti. I negozi che sceglieranno di aderire saranno indicati dalle associazioni al ministero entro il 23 settembre e verranno segnalati al pubblico con un bollino digitale tricolore creato dal Mimit, che si occuperà anche della campagna di comunicazione istituzionale e che, soprattutto, costituirà un tavolo permanente – a cui far sedere anche gli altri Ministeri competenti – con le associazioni firmatarie, per rumuovere gli ostacoli alle attività d’impresa anche “mediante politiche di sostegno al settore”.

Ma cosa ci sarà dentro a questo ‘carrello tricolore’? Si tratterà “sia di beni alimentari ma anche di beni non alimentari, come beni legati all’igiene personale o all’igiene della casa”, ha spiegato ancora Urso. Ma per avere una definizione più puntuale di quali beni rientreranno o meno nel paniere in questione ci si dovrà rivolgere alle singole aziende. La bozza di protocollo infatti prevede che “il paniere su cui applicare prezzi calmierati viene definito da ciascuna impresa distributiva” anche sulla base del “concreto supporto delle imprese delle filiere, ricomprendendo quanto più possibile prodotti di prima necessità alimentari e non alimentari” esclusi gli alcolici.I consumatori nutrono però qualche più di qualche dubbio sull’efficiacia del protocollo”.

C’è un elenco dettagliato dei prodotti con un obbligo di tutta la filiera a ridurre i prezzi praticati? Oppure la bozza è ancora quella in cui ci si impegna a diventare più buoni, senza dire come, lasciando a ogni attore la possibilità di scegliere gli articoli del carrello della spesa che preferisce, magari quelli che già stanno scendendo di prezzo?” si domanda l’Unione Nazionale Consumatori. Il Codacons esorta a far scattare da subito i controlli, senza i quali il patto rischia di diventare “un’arma spuntata” mentre Assoutenti, pur lodando l’iniziativa del governo, propone di costituire “osservatori locali in grado di rilevare rapidamente la dinamica dei prezzi al consumo su un paniere definito di beni e servizi”. 

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