I tassi salgono al 4,48%. Per l'associazione bancaria "si stanno manifestando gli effetti della politica della Bce"

Crollano i prestiti a imprese e famiglie. Secondo il nuovo rapporto mensile dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana) ad “agosto 2023 i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 3,3% rispetto a un anno prima“. A luglio 2023 – continua l’Abi – i prestiti “avevano registrato un calo del 2,2%“; quelli alle “imprese erano diminuiti del 4% e quelli alle famiglie dello 0,3%”. Per l’Associazione bancaria italiana “il calo dei volumi di credito è coerente con il rallentamento della crescita economica, che deprime la domanda di prestiti”.

Tassi salgono al 4,48%

I tassi sui prestiti salgono in media al 4,48% ad agosto 2023: il tasso medio sul totale dei prestiti era al 4,43% a luglio 2023. Il tasso medio sulle nuove operazioni di mutuo per l’acquisto di abitazioni è stato al 4,29%; a luglio era al 4,19%. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 5,03%; in lieve riduzione rispetto a luglio quando era a 5,09%. Sul punto il vicedirettore generale vicario dell’Abi Gianfranco Torriero fa presente – nel corso di una conference call – come generalmente “nel mese di agosto le operazioni” di questo tipo siano “molte di meno rispetto ad altri mesi”.

“Si stanno manifestando effetti politica Bce”

“I più recenti dati, relativi agli andamenti dell’economia dell’area dell’euro e di quella italiana, indicano che gli effetti della politica monetaria restrittiva avviata dalla Bce da oltre un anno si stanno manifestando“: questo il commento che accompagna il rapporto. Tra gli effetti citati per esempio “la variazione negativa del Pil italiano nel secondo trimestre, la riduzione della produzione industriale”. “Gli effetti – osserva l’Abi – possono cogliersi anche nel mercato bancario in Italia”.

Boom obbligazioni: ad agosto +16,7% su anno

Si registra inoltre un boom delle obbligazioni, registra l’Abi. Ad agosto 2023 “la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima” del 16,7%, “in accelerazione rispetto a luglio 2023” quando era a +15,9%. “La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche – viene spiegato – presenta un incremento di quasi 227 miliardi tra luglio 2022 e luglio 2023“. Questo incremento – si rileva – è suddiviso così: 133,1 miliardi famiglie, 27,3 imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione. “I soli depositi, nelle varie forme – prosegue l’Abi – sono quindi scesi ad agosto 2023 del 5,5% rispetto ad agosto 2022, registrando un rallentamento della riduzione (era a -6,5% a luglio 2023)”. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è “risultata ad agosto 2023 in calo del 3,4% su base annua (era a -4,3% a luglio 2023)”.

Tassi nuovi depositi al 3,36%

“Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) ad agosto 2023 è cresciuto al 3,36% dallo 0,29% di giugno 2022, l’ultimo mese prima dei rialzi dei tassi Bce, con un incremento di 307 punti base“, spiega ancora l’Abi. Si fa presente che il tasso sui soli depositi in conto corrente è “cresciuto allo 0,40%“, ricordando che “il conto corrente permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento“. Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita – si rileva – “a luglio 2023 era al 3,28% in Italia, superiore a quello medio dell’area dell’euro” al 3,15%. “Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni a tasso fisso in agosto 2023 è al 4,63%, (1,31% in giugno 2022), con un incremento di 332 punti base – viene spiegato dall’Abi – in agosto 2023 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti) è aumentato allo 0,80%”, era allo 0,32% a giugno 2022. 

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