L’opera rappresenta "il più grande intervento mai eseguito per il potenziamento della portualità italiana"

L’amministratore delegato del gruppo Webuild Pietro Salini ha presentato – in occasione del Salone Nautico – alla premier Giorgia Meloni i lavori della nuova diga Foranea di Genova, “un progetto unico nel suo genere in termini di sfide ingegneristiche”. L’opera – realizzata dal Consorzio guidato da Webuild, con Fincantieri infrastructure opere marittime, Fincosit, Sidra – rappresenta “il più grande intervento mai eseguito per il potenziamento della portualità italiana”. Insieme con Meloni, erano presenti a Genova anche il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, il prefetto Renato Franceschelli, il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco Marco Bucci e il commissario del porto Paolo Piacenza. 

L’incontro – viene spiegato – è stato “occasione per un aggiornamento sull’avanzamento dei lavori per la realizzazione della nuova diga Foranea”. Il cantiere sta per completare le 850 colonne sommerse del primo campo prova, con circa 370mila tonnellate di ghiaia posate sul fondale marino. Il progetto – commissionato dall’Autorità di sistema portuale del mar Ligure occidentale e co-finanziato dal governo con risorse del Fondo complementare al Pnrr – per la sua realizzazione prevede il coinvolgimento di oltre 1.000 addetti, tra personale diretto e di terzi, e impegna ad oggi più di 80 società della filiera quasi tutte italiane. 

Con la premier Meloni si è poi affrontato “il tema della grave crisi idrica italiana, illustrando possibili modalità per fronteggiare il problema in un’ottica di lungo periodo”. Webuild – si rileva – conferma così “di essere al servizio del Paese per contribuire alla realizzazione di un progetto infrastrutturale integrato, approfittando della politica di investimenti nel settore, anche facendo ricorso a risorse del Pnrr. Interventi come quelli dei dissalatori permetterebbero infatti di rimediare al fabbisogno di acqua in modo stabile e strutturale, allineando l’Italia agli standard dei Paesi che hanno già investito in impianti di questo tipo per la produzione di acqua potabile, anche attraverso tecnologie e know-how italiano”. Il gruppo Webuild è impegnato oggi in Italia nella realizzazione di 31 progetti infrastrutturali – dalle linee ferroviarie ad alta capacità in Sicilia, al Terzo Valico di Giovi-Nodo di Genova, alla Metro C di Roma – in partnership con una filiera di 10.500 imprese da inizio lavori, e con una forza lavoro che solo in Italia per il gruppo conta oltre 16.300 occupati, di cui 9.500 al Nord e più di 6.800 al Centro e al Sud.

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