Fiom-Cgil: "Insufficiente, mobilitazione prosegue"
In seguito al tavolo tra sindacati e governo tenutosi oggi, 3 ottobre, presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, è stata disposta la sospensione temporanea della chiusura dello stabilimento Magneti Marelli di Crevalcore. “La disponibilità di Marelli a sospendere a tempo indeterminato la procedura di chiusura della fabbrica di Crevalcore è un primo, seppur piccolo, risultato conseguito grazie alle mobilitazioni dei lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani e grazie alla solidarietà dimostrata dalle istituzioni pubbliche”, hanno dichiarato Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, e Stefano Lombardi, segretario generale della Uilm di Bologna. “Avremmo voluto – spiegano Ficco e Lombardi – un ritiro completo e definitivo della procedura di chiusura, ma oggi abbiamo ottenuto una sua sospensione a tempo indeterminato, che per lo meno consente di avviare un confronto senza un conto alla rovescia avviato. Il tempo così guadagnato si rivelerà davvero utile, però, solo se porterà alla individuazione di una soluzione che scongiuri la cessazione della produzione e il licenziamento dei lavoratori”. I sindacalisti concludono: “Per salvare Crevalcore è indispensabile una sua riconversione. Le produzioni attuali, legate al motore endotermico, sono difatti condannate a calare progressivamente, per via del processo di elettrificazione sancito in sede europea. Le risorse pubbliche già stanziate per l’automotive devono essere impiegate presto e bene per supportare gli investimenti nelle nuove tecnologie: la politica ha deciso di passare all’elettrico e ora la politica deve farsi carico delle conseguenze. Come sindacato pensiamo che la via migliore sarebbe convincere la stessa Marelli a effettuare un rilancio del sito e accetteremmo un piano di reindustrializzazione da parte di un terzo solo se fosse molto forte e credibile, poiché abbiamo visto troppi progetti fallire. Ci aspettiamo delle prime risposte nel prossimo incontro convocato al Ministero il giorno 8 novembre”.
Fiom-Cgil: “Insufficiente, mobilitazione prosegue”
“La Fiom ha chiesto, insieme alle altre organizzazioni sindacali, il ritiro della procedura per l’apertura di una discussione per il rilancio industriale dello stabilimento di Crevalcore che garantisca continuità occupazionale e produttiva. L’azienda ha affermato di non voler ritirare, ma sospendere la procedura a tempo indeterminato, in attesa di ricercare e valutare piani di riconversione in grado di mantenere il sito industriale e l’occupazione”. Lo dichiarano in una nota congiunta Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Simone Selmi, segretario generale Fiom-Cgil di Bologna “Il Ministro Urso ha preso l’impegno all’avvio da oggi di un tavolo di confronto permanente che porti ad una risoluzione positiva della vertenza con un progetto di reindustrializzazione dello stabilimento. Siamo l’unico – continuano – La vicenda della Marelli di Crevalcore è paradigmatica del futuro dell’auto e dovrà essere il modello di come affrontare le vertenze nel settore. Il Governo deve aprire il tavolo sull’automotive e investire risorse pubbliche che devono servire a salvaguardare la produzione e l’occupazione negli stabilimenti di Stellantis e di tutta la filiera della componentistica, a partire da Marelli, in grado di affrontare la transizione ecologica della mobilità. La sospensione a tempo indeterminato della procedura di chiusura dello stabilimento è un primo importante risultato, frutto anche della mobilitazione dei lavoratori di tutto il gruppo, ma non sufficiente. La vertenza è tutt’altro che risolta. La mobilitazione prosegue. Decideremo insieme ai lavoratori le iniziative da mettere in campo fino a quando sarà scongiurata la chiusura del sito e non verrà garantita l’occupazione”.
Advisor al lavoro per individuare potenziali acquirenti
A seguito della riunione odierna del tavolo ministeriale sulla crisi del sito di Crevalcore, tenutosi presso il MIMIT – che ha visto coinvolti il Ministero per le Imprese e il Made in Italy, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Regione Emilia-Romagna e le rappresentanze sindacali – l’azienda ha condiviso la proposta del Ministro Urso al fine di lavorare a un tavolo congiunto con il Governo, la regione Emilia-Romagna e le parti sociali, per l’identificazione di una soluzione che preservi la continuità industriale ed occupazionale del sito di Crevalcore. Inoltre, Marelli ha annunciato di aver dato mandato ad un advisor per individuare possibili acquirenti per favorire l’operazione di reindustrializzazione del sito di Crevalcore.
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