Bankitalia in audizione di fronte alle Commissioni di Bilancio riunite di Camera e Senato sulla Nadef. “Il Governo ha deciso di attuare una manovra espansiva per l’anno prossimo e dall’impatto sostanzialmente nullo nel biennio successivo. Questa scelta, unitamente a un differenziale tra tassi di interesse e crescita meno favorevole di quello degli ultimi anni e al costo di misure espansive ereditate dal passato (tra le quali è di particolare rilievo il peso del Superbonus), fa sì che il rapporto tra il debito e il prodotto scenda solo marginalmente lungo l’orizzonte di programmazione della Nadef” ha detto il capo del dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, Sergio Altimar. “L’elevato rapporto tra il debito pubblico e il Pil – avverte Altimari – è un serio elemento di vulnerabilità: riduce gli spazi di bilancio per fare fronte a possibili futuri shock avversi, espone il Paese al rischio di tensioni sui mercati finanziari; aumenta il costo del debito per lo Stato, e in ultima analisi per le famiglie e le imprese”.
“Il quadro macroeconomico prefigurato nella Nadef è nel complesso plausibile anche se leggermente ottimistico, in particolare alla luce dei più recenti sviluppi interni e internazionali. Permangono, per l’attività produttiva, non trascurabili rischi al ribasso” ha detto ancora Altimari.