Aumento oltre i 10 punti percentuali, superati i 49 euro al megawattora

Continua a salire il prezzo del gas naturale dopo l’attacco di Hamas ad Israele. A metà della giornata di contrattazioni del 10 ottobre, i futures sull’indice europeo Ttf segnano un aumento dell’11,4% a 48,85 euro al megawattora. Tra le notizie che hanno contribuito alla crescita delle quotazioni, quella dello stop alla produzione di gas naturale nell’impianto offshore di Tamar da parte del gigante petrolifero americano Chevron: la società ha comunicato di aver fermato l’attività dietro ordine delle autorità israeliane. 

Il rialzo è poi ulteriormente aumentato nel pomeriggio: i futures di novembre hanno chiuso con un +12,39% a 49,40 euro al megawattora.

Sospetto sabotaggio in gasdotto finlandese

Inoltre, come riporta l’agenzia Bloomberg, domenica mattina è stata riscontrata una perdita in un gasdotto sottomarino tra Finlandia ed Estonia, il Baltic Connector. Le autorità finlandesi stanno investigando con il presupposto che sia stato un sabotaggio intenzionale. Anche questa notizia ha contribuito all’aumento delle quotazioni della materia prima gas naturale. 

Michel: “Serve indagine su Baltic Connector”

“Ho parlato con la premier estone Kaja Kallas e il primo ministro finlandese Petteri Orpo per estendere il pieno sostegno e la solidarietà dell’Ue alla Finlandia e all’Estonia in seguito alle segnalazioni di danni al gasdotto Baltic Connector e al cavo di comunicazione sottomarino. L’Ue è determinata a garantire e rafforzare la protezione delle sue infrastrutture critiche. È necessaria un’indagine approfondita“. Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

 

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