Per l'ente parlamentare peggiora la fiducia di famiglie e imprese

“Nel complesso del 2023, grazie anche a un graduale miglioramento della dinamica produttiva nell’ultimo scorcio dell’anno, il Pil aumenterebbe dello 0,8 per cento, come già prefigurato in occasione dell’esercizio di validazione delle previsioni dell’ultima Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza“. Così l’Upb, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio nella sua nota congiunturale di ottobre.

“In Italia il Pil ha registrato una battuta d’arresto in primavera, riducendosi dello 0,4 per cento sul periodo precedente; la crescita acquisita del Pil per il 2023 è comunque positiva, pari allo 0,7 per cento”, si legge inoltre nella nota. “Peggiora la fiducia di famiglie e imprese. Il rallentamento della spesa delle famiglie in primavera ha riflesso l’indebolimento del reddito disponibile. Nel terzo trimestre si sono intensificati i segnali di cautela negli orientamenti di spesa dei consumatori e l’indice di fiducia si è attestato a 106,2, circa due punti e mezzo in meno rispetto al massimo di giugno. Le incertezze pesano anche sulle imprese, che frenano gli investimenti per il deterioramento delle condizioni del credito”, prosegue la nota dell’Upb.

“Dalle rilevazioni di fine estate sono in peggioramento le condizioni per investire e le imprese prefigurano un’espansione degli investimenti nel 2023 moderata rispetto al 2022. Nell’insieme dei comparti produttivi l’indice composito della fiducia delle imprese, ottenuto come aggregazione dei climi settoriali pubblicati dall’Istat, è nuovamente arretrato nel terzo trimestre. Nello stesso periodo l’incertezza misurata dall’indice dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) si è ancora intensificata, in maggiore misura tra le imprese rispetto alle famiglie”, aggiunge inoltre l’Upb.

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