Barrese (Intesa Sanpaolo): "Necessario valorizzare le potenzialità del Sud Italia"

“È necessario valorizzare le potenzialità del Sud Italia, che rappresenta la settima area europea nel comparto manifatturiero e ospita un quarto delle filiere del Paese. Confindustria e Intesa Sanpaolo condividono questa esigenza e offrono soluzioni concrete e modulabili per le nuove necessità delle Pmi calabresi”. Con questa premessa Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo ha commentato a Reggio Calabria la declinazione territoriale del rinnovato accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, nell’ambito di un incontro che ha messo in luce le prospettive economiche del territorio e le leve per la crescita. Il protocollo nazionale vede rafforzata la collaborazione dell’Associazione di rappresentanza delle aziende manifatturiere e di servizi e il primo Gruppo bancario italiano, in un contesto mutevole e che impone di porre l’accento sul tema della sostenibilità, della transizione energetica e della digitalizzazione delle Pmi.

Un miliardo e mezzo per le imprese calabresi

L’accordo mette a disposizione 1,5 miliardi di euro per le imprese calabresi, nell’ambito dei 150 miliardi di euro del plafond nazionale. “Il rinnovato accordo con Confindustria – ha dichiarato Barrese – punta a garantire un accompagnamento congiunto e il sostegno finanziario necessario per realizzare piani di crescita, di innovazione e di transizione energetica nell’ottica della sostenibilità. Gli elementi alla base di questo accordo rientrano nell’ambito del nostro impegno complessivo ad attivare, nell’arco del PNRR, erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle Pmi”.

Le esigenze del territorio

La regione Calabria deve superare almeno in parte i suoi ritardi nel digitale e nell’innovazione, dove occupa le ultimissime posizioni in ambito italiano. Questo è il dato emerso in una recente indagine condotta sulla rete territoriale di Intesa Sanpaolo che ha coinvolto più di 120 gestori attivi in Calabria. Grazie a questi studi è stato possibile individuare le priorità per il tessuto produttivo del territorio: spiccano gli investimenti in fonti rinnovabili, l’efficientamento dei processi produttivi, l’ottimizzazione dei contratti di fornitura di energia, l’intensificazione dei rapporti di filiera, la digitalizzazione e il capitale umano. È stato poi affrontato il tema del capitale umano: ogni anno la Calabria perde giovani laureati che vanno a lavorare in altre regioni italiane o all’estero. Tra il 2012 e il 2021 sono stati complessivamente persi 20.564 giovani laureati tra i 25 e i 34 anni che hanno cercato opportunità lavorative altrove. Emanuele Orsini, vice presidente per il Credito, la Finanza e il Fisco di Confindustria ha confermato che “lo scenario economico è in forte rallentamento, con un PIL che, secondo le previsioni del Centro Studi Confindustria, crescerà dello 0,7% nel 2023 e dello 0,5% nel 2024. Ma gli investimenti sono cruciali per affrontare e completare la transizione sostenibile e digitale in atto. La partnership tra Intesa Sanpaolo e Confindustria rappresenta, in questo quadro, un volano essenziale per supportare investimenti, ineludibili per agganciare le transizioni e sostenere la crescita delle imprese”.

La partnership Intesa Sanpaolo-Confindustria

La collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria ha una storia più che decennale. A partire dal 2009 è stata sottoscritta una serie di accordi improntati a una visione di politica industriale di ampio respiro, finalizzati a rendere la finanza e il credito componenti strategiche al servizio della competitività del mondo imprenditoriale.

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