Nell’Italia delle imprese ci sono sempre meno giovani nei centri decisionali anche perché l’Italia sta invecchiando e, insieme con essa, anche l’impresa mostra una progressione verso la terza età. È quanto emerge dalle elaborazioni di Unioncamere e InfoCamere sul totale delle persone che ricoprono una carica all’interno delle aziende italiane (titolari, amministratori o soci), che mostrano come, in 10 anni, la presenza di over 70 sia aumentata di un quarto, più o meno quanto è diminuita quella di giovani di 18-29 anni.
Nelle due classi mediane si incontra invece la riduzione percentuale maggiore (quella dei 30-49enni, scesi del 28% tra 2014 e 2023 con oltre un 1 milione e 100mila cariche in meno rispetto a 10 anni fa), e l’aumento maggiore in valore assoluto (quasi 600mila cariche di 50-69enni in più, con una variazione del +15,3%).
“Il sistema imprenditoriale italiano segue la dinamica demografica – commenta il presidente di Unioncamere, Andrea Prete – e le imprese di giovani diminuiscono mentre aumentano quelle guidate da imprenditori più anziani. Io credo che dobbiamo rendere più semplice ed appetibile la creazione di una impresa – aggiunge – soprattutto riducendo la burocrazia che spesso impone obblighi non del tutto giustificati”. Secondo Prete “bisogna semplificare tutte quelle procedure che ancora oggi frenano il fare impresa in Italia e che sono vissute come un fardello troppo pesante soprattutto dai più giovani che vogliono mettersi in proprio: ben 7 imprese under 35 su 10 vedono nella burocrazia l’ostacolo maggiore all’utilizzo delle risorse del Pnrr”.