Il progetto "Aiutare chi aiuta" ha aggiunto 40.000 persone in 80 diocesi

Un milione tra pasti, posti letto, farmaci e indumenti in tre anni. Sono questi i numeri del programma “Aiutare chi aiuta”, che vede fianco a fiano Intesa Sanpaolo e Caritas nel contrasto alle fragilità economiche e sociali su tutto il territorio italiano. I risultati del progetto sono stati illustrati stamani nel corso di un convegno tenutosi nella sede di Caritas, a Roma. Interventi capillari, quelli messi in campo da ‘Aiutare chi aiuta‘, avviati nel 2020, in piena pandemia, e che hanno raggiunto 40mila beneficiari con il coinvolgimento di 80 Caritas diocesane in tutta Italia. Iniziative che hanno goduto di uno stanziamento da Intesa Sanpaolo pari a 4,5 milioni di euro nel triennio 2020-2023. Beni e aiuti concreti, casa e accoglienza, sostegno nella ricerca di lavoro e nell’avviamento di nuove imprese in particolare in aree periferiche del Paese dove risorse e opportunità sono limitate, sono state le direttrici del progetto. Nel secondo anno 2021-2022 l’attenzione è stata rivolta alle persone anziane, mentre nel terzo alla povertà giovanile e all’inclusione della popolazione anziana. La collaborazione viene confermata nel 2023-2024 per il quarto anno, con un focus sul mondo del carcere e sul reinserimento delle persone detenute.

Le quattro direttrici del progetto

L’intervento ‘Aiutare chi aiuta‘ si svilupperà lungo quattro direttrici: promozione dei valori del rispetto delle regole, della legalità, degli altri, al fine di promuoverne il superamento delle condizioni di disagio e di esclusione; distribuzione di beni primari e altri beni di prima necessità, in particolare pasti, indumenti, prodotti per l’igiene sia in carcere sia presso strutture protette, a cui si aggiungono servizi di accoglienza e accompagnamento per i detenuti in permessi premio, agli arresti domiciliari o che hanno da poco concluso il percorso di pena; formazione, con corsi professionalizzanti e di accompagnamento al lavoro all’interno e all’esterno del carcere, con incarichi lavorativi durante e al termine del periodo di detenzione.

Bonassi: “Rinnoviamo il nostro impegno al fianco della Caritas Italiana”

“La continuità è un importante fattore di efficacia nel contrasto alle disuguaglianze. Dopo i rilevanti risultati raggiunti rinnoviamo il nostro impegno al fianco della Caritas Italiana per proseguire il programma di collaborazione ‘Aiutare chi aiuta’ a sostegno della sua attività meritoria – ha detto Paolo Bonassi, executive director strategic initiatives and social impact Intesa Sanpaolo -. Il mondo del carcere, a cui il programma è destinato nell’anno 2023-2024, è un ambito su cui Intesa Sanpaolo interviene con impegno e risorse per dare dignità e nuova speranza a chi ha sbagliato e vuole ricominciare sul binario giusto”.

Don Marco Pagniello: “Esempio di coprogettazione virtuosa fra enti non profit e organizzazioni profit”

Per don Marco Pagniello, direttore Caritas Italiana: “È importante avviare cooperazioni in un’ottica di corresponsabilità per cercare insieme nuove strade e modalità di lavoro, coinvolgendo la comunità, ad ogni livello, e opporre alla società dello “scarto” un nuovo modello economico che metta al centro le persone, valorizzando i talenti di cui ognuno è portatore. La partnership strategica con Intesa Sanpaolo è un esempio di coprogettazione virtuosa fra enti non profit e organizzazioni profit. È un tentativo di coniugare, a servizio del bene comune, il ruolo delle imprese per la crescita del Paese e il ruolo della rete Caritas per accompagnare le persone più ai margini, con particolare attenzione alle nuove forme di povertà”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata