Multe fino a 100mila euro e stop alle trattative per due mesi. Possibili anche provvedimenti nei confronti dei lavoratori

Multe fino a 100mila euro e stop alle trattative per due mesi. Sono alcuni dei provvedimenti che colpirebbero i sindacati se, dopo l’eventuale precettazione ipotizzata dal ministro Matteo Salvini, decidessero di procedere con lo sciopero del 17 novembre. La norma di riferimento è la legge n.146 del 1990 che disciplina il diritto di sciopero. Ieri, 13 novembre, la Commissione aveva deliberato che quello programmato per venerdì prossimo non poteva dirsi uno sciopero generale, invitando così le sigle a escludere dalla mobilitazione il comparto aereo, a ridurre a 4 ore quello degli altri trasporti e rimodulare l’orario dell’astensione del Corpo dei vigili del fuoco. Così Corso d’Italia e via Lucullo hanno esentato il personale di volo e di terra del settore aereo e ridotto l’astensione dei pompieri ad un arco temporale che va dalle 9 alle 13. Ma sui trasporti nessun passo indietro: resta lo stop nazionale, per otto ore o intero turno. Ma, secondo la legge, nel caso in cui i sindacati decidessero di tirare dritto nonostante la delibera di invito della Commissione, potrebbero essere colpiti da una serie di sanzioni salate.

Le sanzioni per sindacati e lavoratori

In particolare, proclamando uno sciopero contro la legge si rischia l’esclusione dalle trattative per un periodo di due mesi dalla cessazione del comportamento o la sospensione dei permessi sindacali retribuiti o dei contributi sindacali trattenuti dalla retribuzione o entrambi per un ammontare economico da 2.500 euro a 50.000 euro, a seconda della consistenza associativa, della gravità della violazione e della eventuale recidiva, nonché della gravità degli effetti dello sciopero sul servizio pubblico. Ma attenzione: questa sanzione può arrivare fino a 100mila euro (“è raddoppiata nel massimo”, si legge nel testo della norma) se l’astensione collettiva viene effettuata nonostante la delibera di invito della Commissione di garanzia. Non solo i sindacati, ma anche i lavoratori che scioperano senza rispettare i termini previsti dalla legge possono essere soggetti a sanzioni disciplinari, chiaramente proporzionate alla gravità dell’infrazione. Sono esclusi però il licenziamento e, in generale, qualsiasi misura che comporti un mutamento definitivo del rapporto di lavoro. In caso di sanzioni a carattere pecuniario, l’importo è versato dal datore di lavoro all’Inps.

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