L'Assegno di Inclusione partirà a gennaio
“Anticiperemo a metà dicembre le domande per il nuovo strumento, l’Assegno di inclusione, l’Adi, che parte a gennaio: siamo pronti”. A dirlo, in un’intervista a Repubblica, è Vincenzo Caridi, direttore generale dell’Inps dal 2022. Sul tema delle pensioni di medici e infermieri, Caridi spiega: “Non entro nel merito della scelta del legislatore. In generale, credo che incoraggiare i lavoratori ad andare in pensione più tardi sia sempre un bene per la sostenibilità dei conti pubblici. Poi qui parliamo di una vecchia norma del 1965″.
Nonostante l’Inps sia commissariata da sette mesi, Caridi non vede “nessuna turbolenza. Anzi colgo l’occasione per ringraziare tutto il personale che non solo garantisce il pagamento di 16 milioni di pensioni al mese, come attività ordinaria. Ma è riuscito anche a fare qualcosa di straordinario: costruire in quattro mesi una piattaforma innovativa, Siisl, che ci sta consentendo di passare dal Reddito di cittadinanza allo Strumento di formazione e lavoro e all’Assegno di inclusione”.
Caridi fa anche un bilancio dell’era del Reddito di cittadinanza: “Dall’aprile del 2019 ad oggi sono stati spesi circa 34 miliardi per un importo medio mensile a famiglia di 540 euro al mese. Il picco di spesa l’abbiamo toccato nel 2021: 8,8 miliardi per 1,3 milioni di famiglie. Nel gennaio di quell’anno, nel pieno della pandemia, siamo arrivati a 1,4 milioni di nuclei beneficiari. A dicembre pagheremo 700 mila assegni, la metà e anche il livello minimo. Fino alla metà dell’anno scorso riscontravamo un aumento di quelli in età lavorativa. In seguito un calo costante, dovuto al miglioramento dell’economia e alla rinnovata dinamicità del mercato del lavoro. I nuclei che escono dalla misura hanno un Isee più alto di quanti restano che quindi hanno assegni in media più alti del 4%. Da settembre ha inciso anche la sospensione del Reddito dopo 7 mesi di fruizione. Ad ottobre lo hanno preso 820mila famiglie”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata