Rispetto all’anno scorso il volume economico complessivo è incrementato di 7 miliardi ma l'inflazione ne 'assorbe' buona parte, per i regali resta solo il 9%
Tredicesime in arrivo, o già arrivate in questi primi giorni di dicembre, per 35 milioni di italiani tra lavoratori dipendenti e pensionati. Nelle tasche dei cittadini ai quali spetta finiranno 40,7 miliardi di euro. A “festeggiare” sarà anche il fisco che, attraverso la ritenuta dell’Irpef, incasserà ben 13,2 miliardi di euro. Pertanto, alle imprese, società pubbliche/private e all’INPS la gratifica natalizia costerà, al netto dei contributi previdenziali, 53,9 miliardi di euro. A fare il calcolo è stato l’Ufficio studi della CGIA a fine novembre.
Rispetto all’anno scorso – prosegue la Cgia – il volume economico complessivo delle tredicesime che verrà erogato nelle prossime settimane agli italiani è incrementato di 7 miliardi.
Quali sono le ragioni?
Innanzitutto perché rispetto al 2022 il numero dei dipendenti presenti nel Paese è aumentato di quasi 400mila unità; dopodiché, va ricordato che anche il monte salari è cresciuto rispetto all’anno scorso e questo è riconducibile, in larga misura, al fatto che alcuni importanti contratti di lavoro sono stati rinnovati. Nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, infatti, l’incremento è stato del 5 per cento. Ricordiamo, inoltre, che il taglio del cuneo fiscale per le retribuzioni lorde annue inferiori a 35 mila euro introdotto dal governo Draghi e confermato anche per l’anno prossimo dall’esecutivo guidato dalla Meloni, ha un effetto limitato sulle tredicesime, nella misura di 2 punti percentuali, a condizione che la tredicesima mensilità non ecceda l’importo di 2.692 euro, elevato a 3 punti percentuali se la mensilità aggiuntiva è inferiore a 1.923 euro. Si ricorda, infine, che dei 35 milioni di percettori della tredicesima, 16,1 milioni sono pensionati e 18,9 milioni sono lavoratori dipendenti.
A Milano e Roma il più alto numero di tredicesime
A livello geografico la provincia che presenta il più alto numero di beneficiari della tredicesima mensilità è Milano: tra lavoratori dipendenti e pensionati, le persone interessate saranno 2,91 milioni. Seguono i quasi 2,64 milioni di percettori presenti a Roma, 1,38 milioni di residenti a Torino e 1,35 milioni presenti a Napoli. Le realtà meno interessate, anche perché demograficamente più piccole delle altre, sono i circa 72.500 residenti a Vibo Valentia, i quasi 70 mila ubicati a Enna e i 42.800 che abitano a Isernia. Così la Cgia che ha diffuso dei dati che ha elaborato.
Le tredicesime crescono “ma l’inflazione paralizza i consumi”
La tredicesima 2023 cresce ma non si riflette sui consumi natalizi, ancora azzoppati dall’inflazione. E’ la fotografia generale che emerge della stima dell’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. Nel territorio, il valore dei consumi generati dalla tredicesima 2023 dovrebbe essere pari a 4,337 miliardi di euro contro i 4,125 miliardi di euro del 2022, segnando un +5,1%, e contro i 3,775 miliardi del 2021 e guadagnando così un +14,9%. Ma questi incrementi in moneta corrente sono stati interamente assorbiti dall’inflazione. Anzi, nel 2023 la dinamica dei consumi natalizi al netto dell’inflazione torna ad essere negativa al -1,1%, quale saldo tra un aumento del +5,1% a prezzi correnti e un’inflazione del +6,2%. “In un’analisi di stima complessiva dei consumi – rileva Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – dobbiamo tener conto dell’erosione causata dall’inflazione. E sono tante le spese in carico alle famiglie. Ma ugualmente riaffermiamo il nostro moderato ottimismo sui consumi del mese di dicembre, così importante per le attività commerciali, come già abbiamo fatto nei giorni del Black Friday”.
Solo il 9% resta nelle tasche, il 91% viene eroso da mutui e bollette
Secondo lo studio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dei 43,8 miliardi del monte tredicesime solo il 9,6% rimarrà nelle tasche delle famiglie per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi. Il 91% del monte tredicesime, viene riferito, sarà eroso da rate, mutui, bollette e aumento dei prezzi.
Consumi medi tredicesime a 1.882 euro a famiglia
Secondo l’Ufficio studi di Confcommercio sulle tredicesime e i consumi natalizi, i consumi medi dalle tredicesime, al netto delle tasse, sono 1.882 euro per famiglia (a prezzi costanti), in aumento rispetto ai 1.598 euro del 2022, ma ancora sotto ai livelli del 2019 (1.936 euro). Nel 2008 erano 1850 euro.
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