Il primo pagamento è previsto già alla fine di gennaio
Al via oggi la possibilità di presentare domanda per chiedere l’Assegno di inclusione (ADI), a due settimane dall’entrata in vigore (primo gennaio 2024) della nuova misura di sostegno economico e inclusione sociale pensata per i nuclei familiari che includono almeno una persona con disabilità, minori, over 60 o in condizioni di svantaggio. Il primo pagamento dell’assegno, che sostituisce di fatto il vecchio ‘Reddito di Cittadinanza‘, è previsto già alla fine di gennaio. Il beneficio economico si ottiene a partire dal mese successivo a quello di sottoscrizione, da parte del richiedente ADI, del Patto di attivazione digitale del nucleo familiare (PAD) all’esito positivo dell’istruttoria.
Con il Decreto Ministeriale n. 154 del 2023 sono state specificate anche le categorie dei soggetti da considerare in condizione di svantaggio. L’introduzione dell’ADI segue l’avvio del Supporto Formazione e Lavoro (SFL), partito lo scorso 1° settembre. Si tratta di misure che “rappresentano un passaggio da un welfare passivo a uno attivo e generativo, che non si limita a fornire sostegno economico, ma punta a intercettare i bisogni individuali e a fornire gli strumenti necessari per l’inserimento sociale e lavorativo”, si legge in una nota del ministero.
Come sottolineato dall’Inps, il nuovo strumento è condizionato alla prova dei mezzi e all’adesione ad un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. L’ADI si compone di due parti: un’integrazione del reddito familiare fino a una soglia (quota A) e un sostegno per i nuclei residenti in abitazione concessa in locazione con contratto ritualmente registrato (quota B).
Chi può ottenere l’assegno
L’indennità ADI sarà erogata attraverso la Carta di inclusione emessa da Poste Italiane, a differenza del SFL che prevede un trasferimento diretto via bonifico. L’importo massimo annuo è di 6.000€, incrementabile in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitative. L’indennità può essere rinnovata per 18 mesi dopo un mese di sospensione, e la sua erogazione dipende dalla valutazione dei bisogni del nucleo familiare.
L’utente può presentare la domanda di ADI con modalità telematica all’INPS, tramite SPID, o presso i Patronati e i Caf. Per ottenere il riconoscimento dell’ADI è necessario avere un’attestazione dell’Indicatore di Situazione Economica Equivalente (ISEE) valida al momento della presentazione della domanda. Per le domande presentate fino a febbraio 2024, se non si dispone di un ISEE in corso di validità, la verifica dei requisiti ai fini dell’erogazione nei mesi di gennaio 2024 e febbraio 2024, ove ricorrano le condizioni, si basa sull’ISEE valido al 31 dicembre 2023. Tuttavia, è necessario avere un ISEE valido per i mesi successivi per continuare a ricevere il beneficio.
Calderone: “Alle 13 già 40mila domande”
“La piattaforma per inviare la domanda di Assegno di inclusione sociale è attiva da oggi, in anticipo rispetto ai tempi previsti, e alle ore 13 erano state già trasmesse e acquisite 40mila domande, in gran parte frutto dell’inserimento diretto da parte del cittadino, per circa il 50%. Il resto viene dall’attività dei patronati”. Lo ha detto la ministra del Lavoro, Marina Calderone, in conferenza stampa sull’assegno di inclusione, sottolineando che i dati dovrebbero rassicurare “chi temeva una procedura troppo complessa per gli utenti”.
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