Violato diritto dell'Unione europea. Ma giusto proteggere l'ambiente

“Una normativa nazionale che vieti la commercializzazione di sacchi monouso fabbricati a partire da materiali non biodegradabili e non compostabili, ma rispondenti agli altri requisiti stabiliti” dalla direttiva Ue 94/62 è contraria al diritto comunitario. Lo ha deciso la Corte di giustizia dell’Unione europea nella causa intentata dall’azienda Papier Mettler Italia contro il decreto del 18 marzo 2013 del ministero dell’Ambiente e del ministero dello Sviluppo economico con cui era stata vietata la fabbricazione e la commercializzazione di sacchetti di plastica per l’asporto delle merci che non fossero in possesso di determinati requisiti. 

La Papier Mettler Italia si era rivolta, in prima istanza, al Tar del Lazio che ha poi investito della questione la Corte europea. I due ministeri si erano difesi sostenendo che il divieto era finalizzato a interrompere l’abitudine dei consumatori italiani di utilizzare sacchetti monouso in plastica per la raccolta di rifiuti organici e a incentivare l’uso di buste di plastica biodegradabili e compostabili, nonché quello dei sacchi riutilizzabili, sulla base delle regole previste dal decreto stesso. 

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