Il segretario generale della Federazione autonoma bancari italiani commenta la 4 giorni "Nothing about us, without us, is for us: contratto 2023"
Il contratto nazionale dei bancari è fatto e ora la palla passa ai coordinamenti di gruppo, la partita si sposta nelle trattative aziendali. Di questo e molto altro si è parlato a Milano durante i quattro giorni di lavori del 128° Consiglio nazionale della Fabi, prima organizzazione sindacale nel settore del credito, che si è concluso oggi.
Fra i temi affrontati durante l’evento, il contratto nazionale del bancari, l’intelligenza artificiale, la banca digitale che è già una realtà, i tassi di interesse e la posizione della Banca centrale Europea. E una platea di duemila persone, a Milano, ha partecipato ai dibattiti alternati sul palco con ospiti protagonisti del settore nel credito e non solo. Gianrico Carofiglio, Stefano Massini, Donato Masciandaro, Dario Fabbri, Barbara Puschiasis, Leopoldo Gasbarro, Francesco Manacorda, Giuseppe De Filippi, Andrea Pancani, Francesco Vecchi, Frediano Finucci, Sebastiano Barisoni, Eleonora Viscardi, Luca Di Bartolomei, Roberto Arditti, Alessandra Ghisleri, Giovanni Orsina, Massimiliano Valerii, Michele Brambilla, Hoara Borselli, Sara Manfuso, Manuela Donghi, Jole Saggese, Giuseppe Cruciani e Nicola Porro. Sono alcuni dei protagonisti che hanno acceso il dibattito. E poi la presenza di esponenti del mondo politico, come il senatore Francesco Zaffini che, interessato dalla Fabi – sottolineano dal sindacato – ha aiutato a trovare la soluzione alla questione dei fringe benefit. Sul palco della 4 giorni dal titolo “Nothing about us, without us, is for us: contratto 2023”, svoltasi agli East End Studios, c’è stata anche la rivelazione della “belva” Sileoni, in cui il segretario generale è stato intervistato da Francesca Fagnani.
Non è mancato il focus sul settore che ha appena assistito ad un rinnovo contrattuale senza precedenti, sia per la rilevanza della sua parte economica, sia per le profonde innovazioni della parte normativa, con l’attenzione alla tutela delle donne, ai giovani, ma anche con un occhio attento ai profondi cambiamenti che la banca digitale, e più in generale, l’intelligenza artificiale, porteranno.
I 4 giorni del Consiglio hanno anche registrato la partecipazione dei rappresentanti dell’Abi, dei vertici di Federcasse e dei responsabili delle relazioni industriali dei maggiori gruppi bancari del Paese.
E’ il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni a fare il punto sui lavori del Consiglio Nazionale. “Siamo completamente soddisfatti dei risultati raggiunti col nuovo contratto: tutti quelli che ci eravamo proposti. E dalle assemblee dei lavoratori bancari ora ci aspettiamo la conferma di avere lavorato bene – spiega Sileoni- Col nuovo contratto dei bancari l’obiettivo più importante che abbiamo raggiunto è stato quello di recuperare del potere di acquisto delle retribuzioni. L’aumento di 435 euro medi al mese e il ripristino normale del TFR che per qualche anno era stato congelato portano nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori bancari importi importanti”.
Ora dunque è tempo della condivisione del nuovo contratto nelle assemblee dei lavoratori. “Nei vari gruppi bancari ci saranno iniziative e confronti con le aziende sui cambiamenti organizzativi come la banca digitale e lo smart working – sottolinea Sileoni -. Sul fronte delle relazioni sindacali è stato importante avere recuperato il rapporto coi lavoratori che si stava in qualche momento incrinando. Con la firma del contratto abbiamo dato lustro e prestigio a una categoria che in molti volevano appiattire”.
Sileoni delinea il ruolo dei lavoratori bancari nella banca del futuro: “Il direttore di filiale come l’impiegato bancario dietro lo sportello conosce il territorio, la potenzialità della azienda per crescere e quanto merito creditizio può essere assegnato. – evidenzia il segretario generale Fabi-. E’ un riferimento personale e sociale in una comunità e credo che questo l’intelligenza artificiale non possa sostituirlo”.
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