L'istanza è stata pubblicata in un documento della Camera di Commercio di Milano

Acciaierie d’Italia alza uno ‘scudo’ contro i creditori, attivando le misure protettive del patrimonio. L’istanza è stata pubblicata oggi in un documento della Camera di Commercio di Milano, visionato da LaPresse. Secondo la normativa vigente (il dl 118/2021 e il dlgs 14/2019), a partire dal giorno della pubblicazione, i creditori non possono acquisire diritti di prelazione se non concordati con l’imprenditore e non possono iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari né sul patrimonio né sui beni e i diritti con cui esercita l’attività d’impresa.

Allo stesso modo, fino alla conclusione delle trattative (o all’archiviazione dell’istanza di composizione negoziata) la sentenza dichiarativa di fallimento o di accertamento dello stato di insolvenza non può essere pronunciata. Venerdì era stata presentata l’istanza di composizione negoziata che oggi, con la nomina dell’esperto, è partita. Ora entro 30 giorni spetterà al giudice accettarla o meno. In questo modo l’ex gruppo Ilva guadagnerebbe tempo. Ma, vista l’urgenza e la delicatezza della situazione, è plausibile che il nodo venga sciolto quanto prima. Le procedure di composizione negoziata – come viene previsto dal decreto Ilva – può tuttavia essere sospesa nel caso in cui venga richiesta l’amministrazione straordinaria; cosa che, proprio come prevede il nuovo provvedimento, può essere richiesta anche dal socio di minoranza che abbia almeno il 30%. In questo caso si tratterebbe dunque di Invitalia, attualmente al 38% in AdI. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata