Il ministro dell'Economia risponde al question time alla Camera

“Tenuto conto del quadro normativo e statutario in precedenza descritto e delle linee che seguirà il programma di privatizzazioni, la cessione di una quota del capitale di Poste Italiane sarà, comunque, volta ad accrescere il valore del Gruppo Poste, garantendo, nel contempo, la qualità dei servizi e il mantenimento dei livelli occupazionali”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo al question time alla Camera. “Relativamente a Poste Italiane, la quota di partecipazione del MEF e della Cassa Depositi e Prestiti è pari complessivamente al 64,26 per cento (il 35 per cento è detenuto da CDP e il 29,26 per cento dal Ministero), mentre la restante quota è detenuta dal mercato (35,74 per cento) – aggiunge – Lo Statuto di Poste Italiane, inoltre, contiene una clausola di limite al possesso azionario in base alla quale nessun soggetto diverso dal MEF, da enti pubblici o da soggetti da questi controllati può detenere azioni per una quota superiore al 5 per cento del capitale della società”

“Più volte nell’intervento si è ricorso al verbo svendere. Più volte nel passato qualcuno ha svenduto importanti asset del Paese, certamente non lo farà questo governo“, sottolinea Giorgetti. 

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