Ad Atene la cerimonia nel nuovo quartier generale dell'azienda
Depa Infrastructure, la società greca per la distribuzione del gas, acquisita dal Gruppo Italgas un anno fa, cambia nome e diventa Enaon. L’annuncio è stato dato ad Atene dall’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo, durante una breve cerimonia nel nuovo quartier generale dell’azienda. “Aver creato una società di distribuzione unificata ha come obiettivo quello di considerare la Grecia come un territorio unitario anziché come tre territori separati, come è avvenuto finora, al fine di poter fornire un servizio di alta qualità a tutti i cittadini, commercianti e industrie greci, allo stesso prezzo”, ha spiegato Gallo in occasione della presentazione del nuovo marchio. “Il riscontro è positivo e spesso ci chiedono perché non siamo arrivati prima a portare loro l’infrastruttura. Pertanto, dobbiamo essere rapidi nel rispondere a questa richiesta. Quando diciamo che la rete sarà estesa, dobbiamo mantenere le nostre promesse. Abbiamo dichiarato che al termine del piano vorremmo avere installato un po’ meno di un milione di contatori. Siamo sulla strada giusta e questo è un impegno importante che abbiamo preso nei confronti del Governo Greco”.
Tra gli ospiti presenti in sala, in rappresentanza del Premier Mītsotakīs, c’erano il ministro greco dell’Ambiente Theodor Skylakakis e quello dello Sviluppo Kostas Skrekas. Rispondendo a una domanda sull’importanza del gas nella transizione ‘zero CO2’ entro il 2050, Gallo ha spiegato: “Questo obiettivo non può essere raggiunto solamente con l’elettricità. La scelta tra uno o l’altro non è una questione ideologica ma tecnica. Qualsiasi sistema energetico nazionale ha bisogno di flessibilità, che può essere garantita solo dall’infrastruttura del gas. Le energie rinnovabili, pur avendo numerosi vantaggi, non sono flessibili; producono energia solo quando le condizioni meteorologiche lo permettono. Per compensare questa discrepanza tra domanda e offerta, oggi abbiamo centrali e altre fonti di energia fossile. In futuro, avremo forniture di energia verde o rinnovabile. Tuttavia, per fare ciò, è necessario disporre delle infrastrutture adatte. Senza di esse, non sarà possibile ottenere infrastrutture digitali, intelligenti e flessibili, come le definiamo noi”.
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