L'azienda data-driven fondata a Milano punta a diventare un punto di riferimento globale
“Oggi chiaramente tutti parlano di intelligenza artificiale, Jakala ha più di 500 persone che lavorano su questa tecnologia assolutamente trasformativa perché attraverso l’intelligenza artificiale si cambieranno tutti i processi di marketing e commerciali perché l’area commerciale marketing sarà una di quelle più impattate da appunto l’introduzione dell’intelligenza artificiale”. Lo ha spiegato a LaPresse Stefano Pedron, global Ceo di Jakala, azienda data-driven fondata a Milano, che punta a diventare un punto di riferimento globale dopo un 2023 con crescita a doppia cifra che ha portato i ricavi globali a 520 milioni di euro, di cui quasi il 50% provenienti dall’estero, e dopo l’integrazione di FFW nel gruppo e da altre acquisizioni strategiche in Europa.
Pedron fa alcuni esempi dell’introduzione dell’AI: “La business intelligence quindi il recupero delle informazioni, l’analisi delle informazioni di business attraverso i dati diventa conversazionale quindi invece di fare complicate query o ricerche di informazioni sarà sufficiente chiedere alla macchina una informazione precisa e la macchina te la restituirà. Nella generazione della creatività delle campagne, grazie all’intelligenza artificiale, si possono sperimentare centinaia di versioni, trovando quella più efficace, riducendo di oltre il 90% costi e effort per la generazione delle campagne stesse”. Pedron aggiunge che “così è come dare una sorta di superpoteri agli addetti commerciali, agli addetti alla vendita, agli addetti al customer care, perché questi riusciranno a condurre conversazioni a volte appunto a gestire relazioni con il cliente avendo accesso molto più veloce, molto più efficace a tutte le informazioni relative ai clienti, relative alla propria gamma prodotti e quindi essere ancora più efficaci”.
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