L'ad Roberto Cingolani ha prsentato il piano industriale

Ordini complessivi per 105 miliardi, ricavi a 95 miliardi, redditività a doppia cifra nel 2026, raddoppio del dividendo a 0,28 euro per azione, e “se le cose procedono come previsto dovremo migliorare ancora”: sono i principali obiettivi del piano industriale di Leonardo presentato oggi dall’ad Roberto Cingolani, alla prova del nove nel nuovo ruolo che ha segnato il ritorno in azienda dopo la parentesi governativa, e che punta sul rafforzamento del core business di elettronica per la difesa, elicotteri e velivoli, confermando il recupero delle aerostrutture, e sfruttando le opportunità in cyber e spazio. “Il piano ha definito la strategia per sbloccare il potenziale di crescita del business di Leonardo” ha commentato l’ad, che reputa ci sia “grande margine di crescita” del titolo in Borsa, dove oggi ha chiuso dopo una giornata tutta in positivo a +0,81%. Previsto al 2028 un flusso di cassa operativo a 1,35 miliardi, il doppio rispetto al 2023, obiettivo da raggiungere “attraverso una massiccia digitalizzazione e razionalizzazione di prodotti e servizi, iniziative di efficienza e riduzione dei costi a livello di Gruppo – mirando a 1,8 miliardi di euro di risparmi lordi nell’orizzonte del piano – e la crescita inorganica”.

“Lo scenario geopolitico mondiale impone un nuovo paradigma della Sicurezza Globale, dove vogliamo giocare un ruolo proattivo nell’evoluzione dell’industria europea della difesa”, dice Cingolani, che in conferenza stampa si interroga: “Non ce l’ho con l’Antitrust, ma questo è un momento emergenziale, forse bisogna favorire le acquisizioni”. In un’economia di pace, ragiona l’Ad, “l’Antitrust garantisce la competitività dei mercati e quindi migliori condizioni per i cittadini- ragiona Cingolani – Ma in un’economia quasi di guerra come quella che stiamo vivendo noi bisogna capire quale è la priorità per i cittadini.Io, come cittadino, penso che la sicurezza prevalga sul libero mercato. Per un momento non pensiamo all’Antitrust, facciamo grandi gruppi europei per avere la stessa tecnologia e la migliore tecnologia per tutti, capace di dare sicurezza”.Sul perimetro aziendale la parola d’ordine è cautela. Se Leonardo e Thales “credono nell’alleanza spaziale. Abbiamo un potenziale enorme, e possiamo operare delle importanti acquisizioni, vogliamo dare un messaggio chiaro e inequivocabile”, la parola d’ordine è “rimanere all’interno di questo approcccio prudente e disciplinato di allocazione del capitale. Abbiamo alcune due diligence in corso con aziende di piccole-medie dimensioni”. Quanto a Fincantieri, per la societa Wass, c’è “un tavolo aperto per una potenziale collaborazione ma al momento nulla di preciso. Stiamo ancora guardando alle cifre, verificando. Faremo sicuramente nel nostro meglio ma siamo ancora in una fase tecnica”. E sulle voci di una possibile acquisizione da Iveco della divisione Defence “lo abbiamo letto anche noi dai giornali, al momento non ci sono trattative in corso”. 

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